rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Tre colpi di pistola alle gambe": quando Luigi Necco fu gambizzato

Il giornalista: "Acadde all'uscita di un ristorante a Mercogliano, feudo del presidente dell'Avellino, Antonio Sibilia. Tutta colpa di un bacio e una medaglia d'oro"

"Tre colpi di pistola alle gambe, all'uscita di un ristorante a Mercogliano, feudo del presidente dell'Avellino, Antonio Sibilia. Tutta colpa di un bacio e una medaglia d'oro". Così il giornalista Luigi Necco. Oggi, a 82 anni, va in giro per Napoli con una telecamerina documentando i problemi della città e conducendo su Teleoggi Canale 9 il programma L'emigrante, cronaca quotidiana di fatti e misfatti.

In una lunga intervista a Il Giornale, l'episodio accaduto nel lontano 1981 tra mazzette per il calcio scommesse e gli appalti per la ricostruzione del post terremoto in Irpinia. "Io seguivo quel filone. E feci vari servizi su soldi sporchi e società di calcio, Avellino in testa. In una pausa del processo a Raffaele Cutolo, capo della Nco (Nuova camorra organizzata), Sibilia andò a baciare 'o professore, facendogli consegnare dal calciatore più prestigioso della sua squadra, il brasiliano Juary, una medaglia d'oro con scritto A don Raffaele Cutolo, con stima. Io, che avevo assistito alla scena, riferii tutto in tv durante 90° minuto. Valenti rimase a bocca aperta e così tutti gli italiani. Fu chiesto a Cutolo se, a seguito del mio sgarro, poteva farmi sparare. Disse: I giornalisti non si toccano. Aggiungendo: E Necco mi è pure simpatico".

Ma, a organizzare l'agguato contro di lui, fu 'o Nirone, Enzo Casillo, un luogotenente di Cutolo. "Per guadagnare visibilità organizzò l'agguato. E dopo gli spari i sicari scrissero sulla mia auto: tu vuliv fa o criticone?".

Dal 1978 al 1993 Necco è stato uno dei memorabili inviati della trasmissione più cult nella storia del calcio Rai. "I veri extraterrestri sono i telecronisti di oggi. Noi parlavamo semplice. Senza star lì a menarla troppo con pistolotti tecnico-tattico-statistici. Adesso c'è forse maggiore preparazione, ma meno capacità di mettere nei servizi anima e passione". Tra le sue espressioni leggendarie, la più conosciuta resta Milano chiama, Napoli risponde in occasione di uno storico 4 a 3 per i partenopei.

Nel 2005, il passaggio a Canale 5 per curare le dirette dai campi di calcio. "Conservo un ricordo bello di Berlusconi. Quando il Milan vinceva tutto, lo incontrai in tribuna a San Siro acclamato dalla folla. Gli dissi: Cavaliere, lei dovrebbe darsi alla politica. E lui replicò: Io in politica? Mai!".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Tre colpi di pistola alle gambe": quando Luigi Necco fu gambizzato

NapoliToday è in caricamento