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Cronaca Avvocata / Via Port'Alba

La realtà delle librerie a Port'Alba a più di un anno dalla chiusura di Guida

Napoli non può fare a meno della cultura. Ma camminando per la storica via dedicata ai lettori sono ancora tangibili i duri colpi della crisi che hanno portato alla chiusura delle saracinesche dell'antica libreria Guida

Cosa resta delle librerie a Port’Alba? Entrati dentro la storica porta della città amata dai lettori, la sensazione è quella di trovarsi in un vicoletto unico nel suo genere anche se, da circa un anno e mezzo, risente delle saracinesche abbassate dell’antica libreria Guida, un tempo polo attrattivo per i cultori del libro.

A Port’Alba i passanti non mancano mai, essendo luogo di passaggio che collega piazza Bellini con piazza Dante. È sempre affollata. Ma ormai sono pochi quelli che si fermano anche solo a dare un’occhiata negli interni delle librerie superstiti. Eppure si sente ancora qualcuno che mentre cammina esclama con sconforto: “Guida non c’è più”. La differenza si nota ed è lampante, ormai ciò che resta della storica “Saletta rossa” dichiarata dal ministero dei beni culturali nel 1983 “bene culturale dello Stato”, sono due porte blindate con sopra i manifesti degli eventi a mo’ di bacheca.

Così Napolitoday ha intervistato alcuni librai ancora in attività nella storica via dedita alla cultura per capire cosa è cambiato dal giorno in cui Guida ha chiuso i battenti.

Ad avere più punti vendita sono i fratelli Pacifico, in attività da più di 50 anni. Resistono ancora grazie alla campagna scolastica, ma anche in quel periodo la concorrenza con internet può rendere difficili le vendite.

Quasi tutte simili le risposte dei commercianti. Massimo Russo, impiegato da 25 anni in uno dei punti vendita Librerie Pacifico Nunzio spiega che “Ormai non c’è più motivo di venire giù a Port’Alba. Guida era un’attrazione, la gente veniva perché sapeva di trovare i libri. Adesso siamo rimasti in pochi”. Dello stesso avviso anche Luciano Pacifico, proprietario della libreria Spazio Libri che affaccia su Piazza Dante: “Commercialmente non c’è via d’uscita. Allo Stato non interessa incentivare la cultura, si fa poco per incentivare anche il commercio in generale. E ormai la mentalità da biblioteca, con l’avvento di internet, non esiste più.”

La Libreria Tullio Pironti è invece la più antica ancora in attività. Aperta dal 1915, resiste da 100 anni. Ma la paura di chiudere da un giorno all’altro è uno dei pensieri ricorrenti del proprietario Tullio Pironti: “A Napoli la crisi del libro si vede particolarmente. Hanno chiuso le librerie storiche napoletane, la libreria Guida, la libreria Loffredo. Della vecchia generazione sono rimasto solo io, ma non so fino a quando”.

Nei loro occhi la stessa preoccupazione. Quella di dover abbassare le saracinesche da un giorno all’altro così come è successo alle librerie più storiche. E a pochi giorni dalla “Notte Bianca delle Librerie”, evento che si terrà il 30 luglio in occasione dell’Estate a Napoli 2015, non sembrano per niente entusiasti, come se nulla potesse risollevare questa situazione.

A fare un quadro più dettagliato sul mercato delle vendite a Napoli, Diego Guida. Membro del Comitato di Presidenza Nazionale dell’AIE (Associazione Italiana Editori) aderente a Confindustria, precisa che “Il mondo del libro sta registrando dagli ultimi cinque anni ad oggi un segno meno ogni anno. Nelle statistiche di settore i dati sono allarmanti per il nostro territorio: su 100 libri venduti in Italia, 22 sono venduti a Milano, 16 a Roma e solamente 4 a Napoli”. Per uscire da questa situazione, spiega Diego Guida, “Si potrebbbe associare, insieme ai libri, qualche articolo differente che possa attirare l’attenzione dei clienti e farli diventare anche lettori”. E riguardo alla nuove aperture di punti vendita previste al Vomero e all'Arenella non può che dirsi felice, visto che non ci sono più quelle belle realtà che creavano uno scambio di idee e una crescita culturale, obiettivo dell’apertura dello Spazio Guida in via Bisignano a Chiaia, inaugurato lo scorso dicembre. Un’area dedicata alle presentazioni di libri, ai dibattiti, e a tutto ciò che può promuovere la cultura in città.

Nonostante tutto, insomma, c’è ancora chi è ottimista e guarda con positività al futuro con la scommessa di “continuare a diffondere il seme della cultura e il piacere di leggere e scambiare opinioni”. Perché Napoli pullula di cultura, la sua storia ce lo racconta. Bisogna solo impegnarsi a farla rifiorire adattandosi ai tempi.

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