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Cronaca Piscinola

Uccise a sprangate il vigilante: 5 permessi per il 18enne, uno per un provino

Tra i cinque permessi di cui ha goduto il giovane - condannato a 16 anni per il crudele omicidio del vigilante - ce ne sarebbe anche uno per un provino calcistico in una società beneventana

Fece scalpore il caso del 18enne accusato dell'omicidio del vigilante Francesco Della Corte, a cui è stato concesso un permesso per festeggiare il compleanno. Ebbene, a quanto pare sarebbero cinque i permessi concessi al giovane - come riportato dall'Ansa. 

Uno di questi sarebbe stato utilizzato dal giovane per svolgere un provino per una società calcistica del beneventano, in un altro ha pranzato con la famiglia nel comune in cui si trova l'istituto penitenziario, Airola (Benevento). 

Permesso premio per il compleanno

Il diciottenne uccise il vigilante a sprangate, con l'aiuto dei suoi due complici, componenti di una gang. I tre furono condannati poi a 16 anni e 6 mesi per omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà: volevano rubare la pistola di Della Corte per poi rivenderla. A fare luce sulle responsabilità fu un video che rivelò i dettagli dell'aggressione, realizzato dalle telecamere di videosorveglianza della stazione della metropolitana di Piscinola, dove avvennero i fatti. 

Il video della tragica sera

Durante i cinque permessi utilizzati il giovane è stato scortato dalla guardie penitenziarie. I familiari di Francesco Della Corte, ucciso a 51 anni, parlarono di "permesso premio vergognoso" nel primo caso venuto a galla, quello del compleanno festeggiato con i parenti. 

Cuore a metà

"Non mi sono mai espressa direttamente tramite i social perché queste “persone”, che nel tempo continuano a dimostrarsi di una pochezza inaudita, non meritano la mia attenzione. Ma ogni volta è veramente dura. Ci hanno costretto a vivere con il cuore a metà. Il tempo aggiusta le cose, dicono, ma non sempre. Non importa quanto tempo passerà, mio padre non varcherà più la porta di casa, non incontreremo più i suoi occhi complici e non sentiremo più la sua voce o il suo profumo. Vedere chi ti ha portato via l’altra parte del tuo cuore a poco più di 1 anno dal fatto così ritratto sui social, è dura e fa male. Mio padre era entusiasta della vita, profumava di vita e gli hanno tolto la possibilità di realizzare i suoi sogni. Ci auguriamo che il 19 settembre a chi crede che sia un passatempo divertente colpire alle spalle un essere umano, a chi ha la crudeltà di guardare negli occhi un uomo a terra ferito indifeso agonizzante e continuare a colpire, a chi riesce a vivere consapevole di aver tolto un papà a dei figli ed un marito ad una moglie senza il minimo pentimento, a queste persone ci auguriamo non venga scontato nulla, ma che quel giorno la giustizia, come dovrebbe essere sempre e per tutti gli uomini in un stato di diritto, faccia il suo corso". E' il post Facebook pubblicato qualche giorno fa da Marta Della Corte, figlia del vigilantes ucciso.


   

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