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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Affiliato all'Isis arrestato a Napoli: "Mimava esplosioni e raffiche di mitra"

Il 34enne gambiano arrestato a Napoli si trovava in un Cara di Bari. Sillah è una persona psicologicamente fragile, così lo definiscono gli inquirenti. Lo si vedeva spesso mimare attentati

Si trovava in un CARA (Centro per l'Accoglienza di Richiedenti Asilo) in Puglia Sillah Osman, il 34enne del Gambia arrestato a Napoli perché ritenuto affiliato all'Isis e pronto a compiere attentati di matrice terroristica. Sillah era partito dal Gambia alla volta della Libia, insieme al 22enne Alagie Touray, già arrestato ad aprile. Insieme avevano partecipato a un addestramento militare in un campo mobile dove si formano i futuri soldati o kamikaze del Daesh. Nel dicembre del 2016 erano saliti su un barcone diretto in Italia ed erano arrivati sulle coste siciliane, a Messina. I due erano riusciti a progettare insieme un atto terrostico in Europa, presumibilmente in Francia oppure in Spagna.

IL PROFILO DI SILLAH - Sillah, di cui gli inquirenti tracciano il profilo di una persona "fragile psicologicamente, un soggetto borderline" che nella stanza del Centro in cui era accolto si era trovato spesso a far finta di usare armi, compresi mitra, con cui inscenava attacchi, mimava scene di esplosioni o di cambattimenti. Era lo stesso Sillah a esternare la sua fidelizzazione all'Isis: nelle intercettazioni raccolte, il gambiano al telefono con la moglie si definisce  "un soldato di Dio". 

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