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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Castellammare di stabia

Inseguimento nel porto di Castellammare: pescatori di frodo avevano estratto 70 chili di datteri di mare

Il pregiato mollusco - la cui pesca è vietata - era stato gettato in mare dopo il blitz della Guardia Costiera. Il barchino aveva speronato il mezzo dei militari. Recuperati i datteri dai sommozzatori, in due sono stati deferiti

Nella notte tra l’8 e il 9 agosto, in esito ad una importante attività di intelligence seguita da appostamenti e pedinamenti, si è conclusa una operazione congiunta effettuata dalle Capitanerie di Porto di Napoli e Castellammare di Stabia che ha portato ad un nuovo sequestro di “Datteri di mare”. Alle prime luci dell’alba, al rientro del barchino utilizzato per la pesca illegale, è scattato il blitz, in località Acqua della Madonna nel Comune di Castellammare di Stabia. Sono stati quindi fermati due dei quattro pescatori di frodo mentre gli altri due, speronando il mezzo nautico dei militari operanti, hanno intrapreso la fuga con il barchino stesso gettando nelle acque del porto Stabiese il pescato illegale.

Dopo un rapido inseguimento il natante veniva intercettato all’esterno del porto di Castellammare di Stabia, gli altri due pescatori venivano fermati e veniva effettuato il sequestro dell’attrezzatura necessaria all’estrazione del pregiato mollusco (mute, pinne e bombole). In mattinata, grazie all’intervento del 2°Nucleo Subacquei della Guardia Costiera di Napoli, si procedeva al rinvenimento ed al sequestro dei datteri di mare, contenuti in due retini, per 70 kili. Ai soggetti deferiti sono stati contestati una serie di reati tra cui spiccano il danneggiamento ambientale, oltraggio, resistenza e speronamento.

L’operazione di oggi rientra in una più ampia attività di indagine svolta congiuntamente dai citati Comandi della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera coordinati dalla Direzione Marittima di Napoli ed è finalizzata a reprimere una condotta, quale l’estrazione del dattero, che si concretizza nella necessaria distruzione di interi tratti di roccia all’interno dei quali il mollusco cresce, e che arreca, quindi, enorme pregiudizio ad ambiente e salute beni giuridici i quali costituiscono un binomio indissolunbile.

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