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Cronaca Giugliano in campania / Giugliano

Cadaveri nella scarpata, si cerca la pistola che ha ucciso

Luigi Simeone ed Immacolata Assisi sono stati sparati alla testa con una semiautomatica, di cui il killer deve essersi liberato. Ritrovati in zona sette bossoli

Resta fitto il mistero sulla morte di Luigi Simeone, 50enne tassista di Melito, e della moglie sua coetanea Immacolata Assisi, i cui corpi sono stati nella mattinata di ieri trovati in una cava di Giugliano nei pressi di via Ripuaria.

Proseguono, in zona, le ricerche degli operanti per trovare qualsiasi cosa possa rivelarsi utile a comprendere gli eventi che hanno determinato la loro uccisione. Al lavoro non solo i carabinieri, ma anche i militari dell'esercito impiegati nell'operazione Terra dei Fuochi e gli speleologi dei Vigili del Fuoco.

La pista dell'omicidio-suicidio è tramontata perché non è stata trovata alcuna arma accanto ai corpi. Proprio per questo si cerca soprattutto la pistola utilizzata: l'ipotesi degli inquirenti è che chi ha ucciso i due coniugi possa essersi liberato – assieme ai due corpi – dell'arma, una pistola automatica, e delle chiavi del taxi ritrovato non lontano.

I bossoli ritrovati in zona sono sette. Entrambe le vittime sono state colpite alla testa, particolare che comunque non spinge gli investigatori ad ipotizzare una matrice camorristica del crimine. Si cerca di ricostruire intanto la vita di Simeone: secondo amici e colleghi, una persona estremamente pacata e tranquilla.

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