Rischio Vesuvio: “Zona Rossa da cambiare, vie di fuga inadatte”
Sono i punti emersi dal dibattito fra esperti organizzato in occasione del 70mo anniversario dell'ultima eruzione del vulcano
Migliorare il piano di evacuazione in caso di un'eruzione del Vesuvio. È l'obiettivo che si sono posti alcuni cittadini di San Sebastiano al Vesuvio, che hanno organizzato un incontro sul tema in occasione del 70mo anniversario dell'ultima eruzione del vulcano.
Sono intervenuti esperti di più discipline, come per la vulcanologia Giuseppe Rolandi, per l'antropologia Giovanni Gugg, gli storici Angelo Pesce e Bernardo Cozzolino, per l'ambiente Umberto Saetta.
C'è “la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni per affrontare ancora più a fondo, con coerenza e costanza, il rischio eruzione”, spiega Gugg, ricordando come al momento sussista “assenza di comunicazione tra le istituzioni e la popolazione in merito al rischio vulcanico”.
Dal dibattito è emersa anche la richiesta di modificare la perimetrazione della “zona rossa”, nonché i “gemellaggi” dei comuni vesuviani con i luoghi in cui i loro residenti andrebbero trasferiti. “Come vivrebbero le decine di migliaia di famiglie di sfollati lontani dal lavoro? Per quanto tempo e dove? Le regioni italiane lo sanno?”, prosegue l'antropologo. Senza dimenticare il problema infrastrutturale delle vie di fuga, spesso circolari e non radiali (ad esempio la statale 268) e di difficile scorrimento.