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Incidenti stradali

Strage del bus sull'A16, tra gli indagati anche l'autista morto

Tuttavia nell'avviso di garanzia a Ciro Lametta si precisa che non si procederà nei suoi confronti per morte dell'interessato. Il via alle perizie è stato fissato per il 27 agosto

C'è una quarta persona indagata per la tragedia del viadotto dell'autostrada A16 in cui lo scorso 28 luglio hanno perso la vita trentanove persone. Si tratta di Ciro Lametta, l'autista del bus deceduto con tutti gli altri nel volo di 30 metri fatto dal viadotto 'Acqualonga', all'altezza del comune di Monteforte Irpino (Avellino). Il suo nome tra gli indagati si aggiunge a quelli già noti di Gennaro Lametta, titolare della 'Mondo Travel', l'agenzia che ha fornito il veicolo, e dei dipendenti della società Autostrade Michele Renzi e Antonio Sorrentino.

Tuttavia nell'avviso di garanzia a Ciro Lametta si precisa che non si procede nei suoi confronti per morte dell'interessato. Secondo indiscrezioni, inoltre, sembrerebbe che l'esito dell'autopsia sul suo cadavere escluda che l'autista possa aver assunto sostanze che ne abbiano alterato le condizioni psicofisiche. ''Il fatto che sia indagato un defunto è una circostanza sicuramente anomala'' spiega all' ANSA l'avvocato Antonio Mirra, del foro di Santa Maria Capua Vetere, che con il collega Roberto Di Rubba ''assiste'' il defunto. ''Noi comunque auspichiamo che l'indagine vada avanti fino ad un decreto di archiviazione che stabilisca l'assoluta mancanza di responsabilità di Lametta. Siamo certi che il suo operato alla guida del pullman sia stato esente da colpe, e che già l'autopsia escluderà l'ipotesi che possa aver guidato in condizioni psicofisiche alterate. In ogni caso abbiamo nominato anche noi due consulenti''.

''L'obiettivo - ha concluso l'avvocato - è che da un punto di vista sia giuridico, sia morale, venga esclusa ogni responsabilità e questo anche per la serenità dei familiari di Lametta''. Oggi, intanto, sono stati conferiti gli incarichi a periti e consulenti di parte chiamati a far chiarezza sulla tragedia: il via alle perizie è stato fissato per le 9.30 del 27 agosto quando si comincerà dal deposito giudiziario dove è custodito ciò che resta del pullman precipitato per 30 metri dal viadotto. Saranno 17, tra periti della procura e consulenti di parte, gli esperti impegnati nelle verifiche (3 quelli della procura e cioè Alessandro Lima, Andrea Demozzi e Lorenzo Caramma, 4 quelli nominati da Autostrade, Francesca La Torre, Lorenzo Domenichini, Alessandro Ranzo e Gianpiero Mastinu, tutti docenti esperti di infrastrutture, due quelli che assisteranno Gennaro Langella e altrettanti quelli che faranno gli interessi del povero Ciro Lametta).

Altri sei consulenti lavoreranno per le parti civili, una decina quelle al momento costituitesi. Allo stato la procura (l'inchiesta è coordinata dal procuratore Rosario Cantelmo e dai pm Cecilia Annecchini e Adriano Del Bene) - come è emerso ieri nel corso di un primo contraddittorio tra le parti - si muove su due filoni di responsabilità: quelle relative alla manutenzione del bus che sarebbero in capo alla Mondo Travel e quelle eventuali di Autostrade (assistita dai legali Elio Palombi e Carlo Marchiolo) nella manutenzione dei cosiddetti 'new jersey', i blocchi ai margini della carreggiata che hanno ceduto al peso del veicolo. Sotto la lente di ingrandimento dei periti la ricostruzione della dinamica; lo stato manutentivo del bus e delle sue parti meccaniche; la realizzazione e la manutenzione del guardrail. Inoltre, accogliendo la richiesta di una delle parti, tra le perizie rientreranno anche la conformità tra il progetto e la realizzazione del viadotto in cui è successo il fatto e una analisi comparata di un pezzo di new jersey integro con uno di quelli che hanno ceduto. Tutte le relazioni dovranno essere consegnate entro 90 giorni. Poi si tireranno le prime somme. (Ansa)

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