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Cronaca

Tragedia del bus nella scarpata: notificate le perizie alle 7 persone indagate

650 pagine che evidenziano problemi alla meccanica della vettura e le criticità relative alle barriere stradali, non fissate bene al suolo. Ipotizzati i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo

Notificate le perizie, depositate lo scorso aprile presso la Procura di Avellino, fatte sul bus che il 28 luglio 2013 precipitò a Monteforte Irpino dal viadotto di Acqualonga, lungo il tratto autostradale A16. Un terribile incidente, il cui bilancio finale fu di 40 morti.

Secondo quanto si apprende, i Pm ipotizzano per i sette indagati i reati di omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

Ad essere indagati sono due dirigenti di Austrade spa, tre ex responsabili del tratto autostradale coinvolto, il proprietario dell'autobus, il titolare dell'agenzia viaggi che prese a noleggio la vettura oltre all'autista, morto nell'incidente.

Sono ben 650 le pagine (con 1500 allegati e una ricostruzione in 3d) che compongono le perizie presentate dai tecnici, nelle quali vengono riscontrati problemi e criticità sia nel bus che nelle barriere di protezione, che non sarebbero state ben fissate al suolo e per questo non avrebbero retto all'impatto con la vettura. L'autobus, invece, avrebbe avuto il sistema frenante danneggiato.

In un'altra inchiesta, che si sta svolgendo in modo parallelo, sono indagati per questo incidente due funzionari della Motorizzazione Civile di Napoli, accusati di falso in atto pubblico a causa di ua revisione della vettura che non sarebbe mai avvenuta, seppure ufficialmente risultasse eseguita solo 4 mesi prima dell'incidente. Documenti falsi che, ipotizza l'accusa, sarebbero stati prodotti solo in seguito all'incidente.

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