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Cronaca

Inchiesta rifiuti, Del Giudice: "Potevo rinunciare, mancano fondi e collaborazione dei cittadini"

La dura difesa dell'assessore all'Ambiente indagato nella maxi inchiesta che ha coinvolto 23 persone

È tra i 23 indagati dell'inchiesta sul ciclo campano dei rifiuti Raffaele Del Giudice, attuale assessore all'Ambiente del Comune di Napoli ed ex vicensindaco del capoluogo. Oggi, in diretta su Radio Crc, quello che fu uno dei protagonisti del documentario Biùtiful cauntri ha spiegato la situazione.

"È un momento delicato, ma è anche un momento per fare un po' di chiarezza. Si possono capire le difficoltà di questa situazione. Non si parla (nell'inchiesta, ndR) di abusi, ma di impossibilità di raggiungere il 75% di raccolta differenziata, che è il mio sogno, ma ci sono le condizioni economiche, le condizioni degli impianti non realizzati".

I dettagli dell'inchiesta sul ciclo rifiuti

"È un groviglio di situazioni che sono assolutamente trasparenti, ma il problema è che nessuno lo ricorda". "Col senno di poi - è l'amara riflessione dell'assessore - invece di dedicarci la vita, potevo rinunciare. È una responsabilità nell'amministrazione, quindi si è attuata la tattica dei piccoli progressi. Quando siamo arrivati l'Asìa non aveva né il contratto di servizio, né le strutture. Abbiamo realizzato ben 10 isole ecologiche, abbiamo creato l'impalcatura, che ora ha bisogno di finanziamenti, che non possono essere quelli comunali. Siamo ridotti al minimo per quanto riguarda gli uomini, dobbiamo sbloccare il concorso pubblico". Anche la conclusione dell'assessore è molto dura: "Questi risultati potevano essere raggiunti con una maggior collaborazione d parte dei cittadini che, sfortunatamente, non c'è stata".

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