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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porto / Via Alcide de Gasperi

Proteste contro inceneritore: "Cittadini inascoltati, contro di loro muro di arroganza"

Il medico e consigliere di Mugnano, Mauro Romualdo: "Protestano con la forza della disperazione e non soltanto non vengono ascoltati, ma viene eretto contro di loro un muro di brutalità"

Le proteste in atto da settimane in provincia contro la costruzione di un inceneritore a Giugliano e il 'biocidio' in atto tra Napoli e Caserta a causa della devastazione ambientale, si è ormai spostata in città. Questa mattina diverse centinaia di manifestanti si sono riuniti sotto la sede dell'assessorato regionale all'Ambiente, per "assediare" il palazzo, ostacolare l'apertura delle buste con le offerte giunte per la gara e chiedere il ritiro immediato del bando. Un impianto, lo ricordiamo, che dovrebbe servire a smaltire i milioni di tonnellate di ecoballe stoccate sul territorio, il cui contenuto non è mai stato reso noto ufficialmente, ma nelle quali si ipotizza possano trovarsi anche materiali pericolosi.

Durante la manifestazione ci sono stati diversi momenti di tensione con le forze dell'ordine: alcuni attivisti, riusciti ad entrare nel palazzo nella prima mattinata, hanno occupato la stanza dell'assessore Romano (per ottenere un colloquio, un incontro in cui discutere con le istituzioni dello scempio di cui è vittima il territorio) e sono stati sgomberati con la forza. Una repressione che i manifestanti hanno descritto come "molto dura e non motivata" visto che tutti gli occupanti (tra cui anche donne e persone anziane) erano a mani alzate e a viso scoperto.

A commentare i fatti di questa mattina, arrivano le parole del medico Mauro Romualdo, consigliere comunale di Mugnano: "I cittadini protestano con la forza della disperazione e del dolore per lo scempio del territorio e per le morti a causa di patologie tumorali".

"Chiedono alle autorità di fermarsi, di ritirare il bando di gara per la realizzazione dell'inceneritore di Giugliano, di ascoltare le loro ragioni, le loro storie, i loro tormenti.  Purtroppo, però, non soltanto non vengono ascoltati ma viene eretto contro di loro un muro di brutalità e di arroganza" denuncia Romualdo.

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