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Cronaca

Nel 2000 a Napoli l'illuminazione per i monumenti.. che non funziona

Il movimento V.A.N.T.O. ha denunciato la scomparsa delle illuminazioni ai monumenti della città. Nel 2000 era stato creato un sofisticato impianto che illuminava le opere alternando musica in sottofondo e che ora sembra non funzionare più

Il movimento V.A.N.T.O. (Valorizzazione Autentica Napoletanità a Tutela dell'Orgoglio) ha recentemente denunciato il buio che avvolge il Castel dell’Ovo nelle ore notturne e, da quasi due anni, denuncia le identiche e condizioni di Piazza del Plebiscito laddove tutta l’area monumentale del sito diventa nelle ore notturne completamente indefinibile nei suoi contorni, con l'aggravante dei lampioni storici vandalizzati all’ingresso di Palazzo Reale.

Eppure, come fa notare il Movimento, gli impianti ci sono, ma non funzionano.
Il paradossosta nel fatto che Napoli è già dotata di un’impiantistica moderna di cui vantarsi, ma fuori uso. Il Castel dell’Ovo e i monumenti di Piazza Plebiscito qualche anno fa godevano di superbi giochi di luci che li valorizzavano, con tanto di musica d’atmosfera. Era il risultato delle soluzioni tecnologiche dell’azienda ravennate “Valerio Maioli”, il leader mondiale del settore che ha realizzato, tra gli altri, anche l’impianto di illuminazione dell’esclusivo circuito notturno di Formula 1 di Singapore.

La “Maioli”, in collaborazione con la società SO.L.E. SpA del Gruppo ENEL, su commissione di Bassolino e Paolucci, aveva realizzato per il centro storico di Napoli un impianto integrato che beneficiava dei vantaggi di una centrale operativa basata su un esclusivo controller automatico, il “Digilux VM 3000”, installata a Palazzo San Giacomo.

Il sistema di illuminazione interessava appunto il Plebiscito, Castel dell’Ovo, la Certosa di San Martino, Castel Sant’Elmo, Via Santa Lucia, il Borgo Marinari, il Parco Virgiliano e altri siti urbani della città. In pratica, il controller “Digilux VM 3000” installato a Palazzo San Giacomo, tramite cavi in fibra ottica, sincronizzava i giochi di luce sui monumenti dislocati e la musica di sottofondo.

La Giunta comunale, interpellata dal movimento V.A.N.T.O.  sulla questione "buio", ha dato risposta tramite l'Assessore Valente la quale, con Prot. n. 3934/U del 23.09.09, riferisce che il problema è all’attenzione dell’Amministrazione dalla seconda metà del 2008 quando ha preso a riunirsi  un tavolo di lavoro interistituzionale, con la partecipazione della Regione Campania, della Soprindendenza Regionale e dello stesso Comune, che avrebbe definito un progetto per la valorizzazione notturna del patrimonio artistico. Tale progetto è stato approvato in via preliminare nel Novembre ’08 e attende l’approvazione della Soprintendenza. L’Assessore Valente ipotizza un’attuazione del progetto nel corso del 2009, ma appare assai remota la possibilità che un progetto non ancora vagliato dalla Soprintendenza possa partorire l’illuminazione dei monumenti nei prossimi tre mesi. Alla Valente fa da contraltare il suo collega Vincenzo Scotti, Assessore alla Legalità che ha pure la delega alla pubblica illuminazione, il quale, interrogato sul perché del buio monumentale, avrebbe risposto di non essere al corrente dei fatti.

I tecnici comunali, secondo quanto riferiscono dal Movimento, avrebbero invece avanzato la tesi di un guasto, ma anche il cambio di gestore dell’illuminazione cittadina avvenuta lo scorso anno, quando la Citelum è subentrata all’Acea Graded Alfano, ha il suo forte peso. Voci di corridoio riferirebbero di un mancato accordo economico per l’illuminazione dei siti monumentali.

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