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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Scampia

Scampia, il tribunale ordina lo sgombero al Gridas: gli appelli di Saviano e De Giovanni

Avamposto di cultura nel difficile quartiere partenopeo, si ritrova imposto un "immediato rilascio" della struttura che è di proprietà dell'Acer

"Occupazione senza titolo" dei luoghi con conseguente ordine di "immediato rilascio" della struttura. È la singolare sorte che il tribunale ha deciso ieri per il Gridas di Scampia, nel processo civile sull'ex-Iacp. Sentenza che peraltro stride con quella penale, la quale aveva dato ragione all'associazione "Gruppo risveglio dal sonno" che lo gestisce dal 1981.

Un centro culturale fondamentale per il quartiere, riconosciuto ufficialmente da Procida Capitale della Cultura 2022 come presidio culturale e destinatario di una delle 22 lettere sul futuro, eppure a rischio come non mai. La città intanto prova ad attivarsi: l'hashtag sui social, per una mobilitazione che promettere di crescere nelle prossime ore, è #IlGridasNonSiTocca. Dal canto suo l'amministrazione guidata da Gaetano Manfredi ha già predisposto un tavolo con Regione e Acer (Agenzia Campana per l'Edilizia Residenziale, proprietario dell'immobile) per trovare una soluzione.

Il messaggio di Saviano

Sulla vicenda è intervenuto anche Roberto Saviano, che proprio lì nel 2006 presentò per la prima volta Gomorra. "C’è un posto, a Napoli che tiene la ragione al riparo dal sonno, e lo fa con i colori, con i suoni, accogliendo, preservando, salvando. Voluto dall’artista Felice Pignataro, il Gridas ha riqualificato uno spazio abbandonato a se stesso. Pignataro ha dato anni, sudore, picconate, risorse per renderlo non solo accessibile, ma un rifugio, un laboratorio, un cuore pulsante e che ogni anno regala al quartiere una splendida festa di Carnevale in cui, con i volti colorati e il cuore danzante, si fa politica insieme, si riflette su temi fondamentali per il tessuto sociale. Ha fatto più un solo carnevale di Pignataro che cento azioni di polizia. Sgomberare il Gridas, cancellare la sua storia, sarebbe un danno incalcolabile per Scampia e per Napoli".

Anche Ruotolo e De Giovanni contro la chiusura

Il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni hanno scritto e diffuso una nota comune sulla vicenda: “Il Carnevale di Scampia con i carri allegorici, le maschere, le bande musicali senza il Gridas non esisterebbe. Il Gridas è il carnevale di Scampia. Il Gridas è la variopinta umanità. Il Gridas non si tocca. Napoli non può rischiare di perdere un'istituzione culturale, un centro sociale di pubblica utilità, una storia in discontinuità come il Gridas, l'associazione fondata da Felice Pignataro e Mirella La Magna che dal 1981, prima di tutti, presente e operante nel deserto di Scampia dove ha portato l'arte, la didattica, le buone pratiche, il cineforum e tanto altro al servizio della comunità. La sentenza di ieri del processo civile che contesta al Gridas l'occupazione senza titolo dei locali dell'immobile di proprietà dell'ex Iacp e ordina l'immediato rilascio della struttura condannando l'associazione al pagamento di 10mila euro, ci obbliga tutti alla mobilitazione, all'impegno, al dare una mano e cogliere l'inadeguatezza di una burocrazia che a volte appare sorda, cieca e muta. L'auspicio e l'appello lo rivolgiamo al Comune di Napoli e alla Regione Campania affinchè riescano a trovare con celerità una soluzione amministrativa a una vicenda che si trascina colpevolmente da troppi anni. Il Gridas è un baluardo contro il degrado, il vero vaccino contro la subcultura e i disvalori della camorra, un riferimento irrinunciabile che attraverso l'esempio laborioso, lo stare insieme, il ritrovarsi contribuisce da oltre 40 anni a progetti di vita alternativi”.

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