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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Via Miano

Strage di Secondigliano: "Murolo è sconvolto, ha rimosso l'accaduto"

L'avvocato dell'infermiere chiederà la perizia psichiatrica per il suo assistito all'udienza di convalida dell'arresto. I funerali delle quattro vittime potrebbero svolgersi martedì, forse in forma privata

L'avvocato di Giulio Murolo, l'autore della strage di venerdì scorso, chiederà la perizia psichiatrica per il suo assistito all'udienza di convalida dell'arresto che si terrà in queste ore nel carcere di Poggioreale insieme all'interrogatorio di garanzia.

"E' indispensabile - ha detto l'avvocato Carlo Bianco, difensore d'ufficio, ma in procinto di essere nominato legale di fiducia dai familiari di Murolo - verificare la sua partecipazione cosciente o semi-cosciente. Io ho incontrato un uomo sconvolto e terrorizzato, che ha rimosso l'accaduto. E' evidente che sulla sua mania per le armi, sull'arsenale che deteneva in casa dovrà pronunciarsi un perito".

Nelle chiese di Miano e Secondigliano si è pregato per le vittime della strage. Don Andrea Adamo, parroco di S. Antonio, la chiesa frequentata dal coraggioso capitano della Polizia Municipale Francesco Bruner, parla della strage come della "punta dell'iceberg del disagio sociale" nelle periferie. "Il Comune di Napoli ci ha abbandonati. La chiesa qui è l'ultimo baluardo sul territorio. Quella di Murolo è una tragedia della solitudine, di un uomo che aveva reciso tutti i legami esistenziali: con la famiglia, con la chiesa, con l' associazionismo e coltivava la sua mania per le armi".

Strage Secondigliano (Foto N.Clemente-Pignatiello)

Don Vittorio Siciliani, da 40 anni parroco della chiesa della Resurrezione, a Secondigliano, frequentata dall'agente della Polizia Municipale Vincenzo Cinque, ricoverato in rianimazione, ha ricordato all'omelia i quattro morti della strage. "Questi sono i nuovi martiri di Secondigliano", ha detto, ed ha paragonato le vittime della follia omicida dell' infermiere del reparto di chirurgia toracica del "Cardarelli" a quelle dell' esplosione avvenuta per responsabilita' tecniche il 23 gennaio 1996 al Quadrivio di Secondigliano durante lavori di scavo. "Qui siamo abituati ad altri omicidi, ma questo e' il quartiere del degrado, dell'abbandono, del campo Rom, delle case occupate, dove ora vogliono realizzare il sito di compostaggio dei rifiuti".

I funerali delle quattro vittime potrebbero svolgersi martedì, forse in forma privata.

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