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Cronaca

Maxi blitz della Finanza, in manette 16 giudici tributari

Coinvolti anche esponenti del clan camorristico Fabbrocino, egemone nell'area vesuviana e nel nolano. Le accuse: concorso esterno in associazione camorristica, riciclaggio, corruzione in atti giudiziari

I militari del Comando provinciale di Napoli della Guardia di Finanza sono impegnati in queste ore nell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, chiesta e ottenuta dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei riguardi di 60 persone, 16 delle quali svolgono le funzioni di giudici tributari.

CHI E' COINVOLTO - Nell'inchiesta sono coinvolti esponenti del clan camorristico Fabbrocino, egemone nell'area vesuviana e nel nolano, funzionari e impiegati delle commissioni tributarie provinciale di Napoli e regionale per la Campania, un funzionario dell'Ufficio del Garante del Contribuente della Campania, un funzionario dell'Agenzia delle Entrate, un noto docente universitario e un commercialista. Per alcuni indagati è stata disposta la detenzione in carcere, per altri la misura degli arresti domiciliari, per altri ancora il divieto di dimora a Napoli. Le Fiamme Gialle hanno, infine, sequestrato quote societarie, titoli azionari, fabbricati, conti correnti, terreni ed automobili per un valore di un miliardo di euro.

I REATI - Alle persone coinvolte nell'inchiesta sono contestati reati che vanno dal concorso esterno in associazione camorristica al riciclaggio, dalla corruzione in atti giudiziari al falso. L'inchiesta riguarda "affari" illeciti di esponenti di rilievo del clan Fabbrocino. Attraverso le indagini della Guardia di Finanza si è poi progressivamente allargata ad altre operazioni illecite, fino a coinvolgere imprenditori operanti nei settori della commercializzazione del ferro, della compravendita immobiliare e della gestione di alberghi ed ha infine chiamato in causa giudici tributari e funzionari pubblici. Inquirenti e finanzieri hanno, infatti, accertato che decine di contenziosi tributari sarebbero stati oggetto di episodi di corruzione e che in tal modo si sarebbero risolti in maniera favorevole ai ricorrenti, spesso in odore di camorra, con grave danno per le casse dello Stato.

NESSUN COMMENTO - "Non abbiamo ancora notizie precise, sappiamo solo che è coinvolto anche un funzionario dell'Agenzia delle Entrate". Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, interpellato a margine di una conferenza stampa, non commenta l'operazione che ha visto coinvolti anche giudici delle Commissioni tributarie.

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