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Cronaca San Ferdinando / Piazza del Plebiscito

Capodanno di Gigi D'Alessio, è polemica sui dati della "Terra dei Fuochi"

Insorgono comitati e voci autorevoli della lotta all'inquinamento. Don Patriciello: "Chi volesse constatare da vicino, compreso D'Alessio, può farsi una passeggiata nel nostro cimitero e chiedere informazioni al direttore"

Successo per il grande concerto di Capodanno in piazza del Plebiscito, ma scoppia la polemica per alcuni dati diffusi durante la serata sulla cosiddetta "Terra dei Fuochi".

Gigi D'Alessio, protagonista del grande show andato in onda anche su Canale  5 e in diretta radiofonica su RTL, è accusato da più parti di aver minimizzato una questione di enorme importanza. Sul web e sui social, sono insorti i tanti comitati ambientalisti che da anni si battono contro l'avvelenamento del territorio dovuto allo sversamento illecito di rifiuti pericolosi e ai roghi tossici.

Forti le critiche che arrivano anche da voci autorevoli, come l'oncologo Marfella e Don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano noto per le sue battaglie ambientaliste al fianco dei comitati. "I conti non tornano - scrive sulla sua pagina di facebook Patriciello -. Mentre la regina Elisabetta campa cent’anni perché mangia Caivano, a Caivano il 70 per cento delle 300 persone che muoiono in un anno, muore per cancro. Tra questi, purtroppo, la maggior parte in giovane o giovanissima età. Chi volesse constatare da vicino, compreso Gigi D’Alessio, può farsi una passeggiata nel nostro cimitero e chiedere informazioni al direttore".

Fanno eco al parroco di Caivano anche la coalizione "Stop Biocidio" e il Coordinamento Comitato Fuochi, che non ritengono corretti i dati diffusi. "Già un anno fa facevamo notare al ministro Martina - spiega uno dei portavoci del Coordinamento - che quel famoso 2% di terreni a rischio in terra dei fuochi era calcolato con i piedi perché comprendeva anche le aree urbanizzate e non prendeva in considerazione i soli terreni. Poi facemmo notare che si teneva conto soltanto dell'incrocio di dati abbandonati da 10 anni nei cassetti di vari enti e non erano dati aggiornati. Poi facemmo notare che mancavano, comunque, tutti i siti riconosciuti nel piano bonifiche e che arrivano fino a quasi 2500 discariche legali e illegali. Adesso se ne vengono con l'1%...".

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