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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Il Gambero Rosso boccia i pizzaioli di Napoli: le polemiche

Secondo la nuova edizione della Guida, La Fucina e Sforno a Roma, Pepe a Caiazzo e I Tigli San Bonifacio in provincia di Verona sono il top della pizza. Mercoledì iniziativa da Sorbillo ai Tribunali

Il Gambero Rosso e la pizza. Secondo la nuova edizione della Guida, La Fucina e Sforno a Roma, Pepe a Caiazzo e I Tigli San Bonifacio in provincia di Verona sono il top della pizza in Italia. Un responso incredibile, soprattutto tenendo conto del crescente successo dei pizzaioli napoletani in tutto il mondo. Infuriato Massimo Di Porzio, vicepresidente dell’Associazione Verace Pizza: "Sono contro una linea editoriale ed imprenditoriale che esalta la fantomatica pizza gourmet a scapito della pizza napoletana che da sempre è un alimento semplice e popolare. Per questo è stata sempre snobbata dall'elite gastronomica, salvo poi scoprire che anche gli stellati stanno costruendo forni a legna all'interno dei loro prestigiosi locali. Al Salone del Gusto ci impegneremo ancora di più a sottolineare la peculiarità della pizza napoletana".

LA PROTESTA - Mercoledì alle 13 è prevista una iniziativa da Sorbillo ai Tribunali con i cittadini ed i pizzaioli assieme al fondatore del Gambero Rosso, Stefano Bonini, che, si annuncia, "spiegherà il perché di una scelta che appare dettata più da motivi più politici ed economici che culinari". Per l'occasione sarà offerta ai passanti anche la tradizionale pizza a portafoglio. "Che a Napoli e provincia - spiegano il pizzaiolo Gino Sorbillo e l'ex assessore all' agricoltura della Provincia di Napoli ed attuale commissario campano dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli - non ci sia nemmeno una pizzeria degna di essere segnalata dal Gambero Rosso appare surreale e incredibile. Delle due l' una o gli esperti della guida culinaria hanno voluto denigrare la nostra città oppure come è già successo con il riconoscimento della Pizza stg c' è l' ennesima operazione politica che tende a denigrare e a minimizzare il ruolo della Pizza e dei pizzaioli napoletani. Non a caso vengono premiate pizzerie del Veneto da sempre territorio e base elettorale leghista. Anche questa volta dobbiamo reagire con sdegno all' ennesimo attacco gratuito alla professionalità ed all' impegno dei maestri pizzaioli napoletani. Dopo tutti i danni ed i problemi che ci hanno creato i leghisti adesso dobbiamo difenderci anche dal razzismo culinario".
"Domani festeggeremo anche il riconoscimento definitivo dell' Stg della pizza napoletana - spiegano il presidente dei pizzaioli napoletani Sergio Miccù e Vincenzo Peretti del consorzio dei pizzaioli napoletani - che sempre i leghisti volevano toglierci e che invece abbiamo difeso con i denti grazie anche all' impegno dagli europarlamentari Paolo De Castro e Andrea Cozzolino. Anche in quel caso il Gambero Rosso non è stato al nostro fianco. Dobbiamo difendere la dignità ed il lavoro del territorio". (Ansa)

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