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Cronaca

Furto in casa del poliziotto morto, don Palmese: "Borse di studio ai figli di Lino Apicella"

Dopo la denuncia del furto da parte della moglie del poliziotto morto, arriva un gesto concreto di solidarietà per la famiglia Apicella

 "Apprendiamo sgomenti la notizia del furto compiuto ai danni dell'abitazione nella quale il poliziotto Lino Apicella, ucciso dalla violenza criminale, sognava di vivere con la sua famiglia. Vogliamo ribadire la nostra più sentita vicinanza ai familiari di Lino, anche attraverso un piccolo ma concreto gesto: l'elargizione di due borse di studio a beneficio dei figli della vittima". E' la nota di don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis della Regione Campania; "Sappiamo che nulla potrà restituire Lino alla moglie Giuliana e ai suoi cari, ma non dobbiamo e non vogliamo dimenticare quanto accaduto. Lasciare sola la famiglia di Lino significherebbe ucciderlo una seconda volta".

La denuncia della moglie

A denunciare la disavventura è la signora Giuliana, moglie dell’agente, attraverso un post Facebook: “Sono giorni che penso alle cose che avevamo giù al box, per cercare di rendermi conto di quello che hanno rubato e fare il punto della situazione. In questi anni avevamo portato quasi tutto li, cose che avevamo comprato nel tempo con sacrificio e soprattutto scegliendole insieme. Tra le cose una delle prime che ho ricordato è stata una trapunta che avevo adocchiato un paio d'anni fa, ma che costava un pó. Te ne parlai, te la feci vedere e tu me la regalasti, nonostante tutto. In quel box c'erano ricordi, c'erano sacrifici, c'erano le nostre scelte ed era quel poco che mi restava per rimanere aggrappata un domani ad una quotidianità con te. E loro mi hanno portato via anche questo”.

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