rotate-mobile
Cronaca Pompei

Scavi di Pompei, li salverà lo sceicco del Kuwait?

Il ministro Franceschini apre agli investimenti privati per la gestione dei beni archeologici, questo dopo le recenti manifestazioni d'interesse dell'ambasciatore kuwaitiano

“Basta ideologie, sì ai privati per contribuire a salvare il nostro patrimonio artistico”: è stato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ieri in visita agli scavi di Pompei, ad affermarlo. L'annuncio – avvenuto in occasione della riapertura di tre domus restaurate – arriva dopo i recenti interessamenti al sito archeologico da parte di stranieri.

Soprattutto, dal Kuwait. “Ho ricevuto l'ambasciatore del Kuwait, lo sceicco Ali Kahled Al-Sabah – ha spiegato Franceschini – con il quale ho avuto un lungo e cordiale colloquio. Il loro interesse nei riguardi di Pompei è forte e sincero. Questi incontri, però, saranno sicuramente più produttivi quando avremo elaborato la convenzione tipo. A quel punto non ci saranno più scuse, i gruppi stranieri, così come le imprese italiane che in questi ultimi tempi hanno annunciato alla stampa la loro intenzione di sostenere Pompei, troveranno interlocutori certi e strumenti affidabili”.

Un ingresso dei privati nei beni archeologici che però, precisa Franceschini, “non si sostituirà all'intervento del pubblico, che dovrà essere rimodulato, creando le condizioni per una convenzione sul modello di Ercolano e incentivi fiscali per i privati che fanno un atto di liberalità per il patrimonio culturale del Paese”.

Andrea Marcucci (Pd), presidente della commissione cultura al Senato, fa eco al ministro: “Ben vengano forme di intervento dei privati a sostegno e tutela dei beni culturali, un settore centrale nel nostro Paese, che ha risentito fortemente dei tagli di spesa pubblica”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scavi di Pompei, li salverà lo sceicco del Kuwait?

NapoliToday è in caricamento