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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca San Giovanni a Teduccio

Droga ed estorsioni per il clan Reale-Rinaldi: in manette anche Salvatore Nurcaro

Fu vittima dell'agguato a piazza Nazionale nel corso del quale venne ferita la piccola Noemi

Ieri sera, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la polizia ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del tribunale di Napoli, nei confronti di sei indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’acquisto, trasporto, commercializzazione e vendita di sostanza stupefacente, estorsione, detenzione illegale di arma da fuoco, per conto del clan Reale – Rinaldi, operante sul territorio di San Giovanni a Teduccio. Gli elementi acquisiti hanno consentito di ricostruire l’operatività del clan Reale, con particolare riferimento alla gestione delle piazze di spaccio che costituisce una delle ragioni del ventennale scontro tra il clan Rinaldi-Reale e il clan Mazzarella.

L'arresto di Salvatore Nurcaro

Tra i destinatari dell’ordinanza, Salvatore Nurcaro, ritenuto uno dei capi e promotori dell’associazione riconducibile al clan Reale, che nel pomeriggio del 3 maggio 2019, è rimasto vittima, in piazza Nazionale, di un agguato nel corso del quale è stata ferita anche la piccola Noemi. Le più recenti intercettazioni hanno consentito di ricostruire oltre alla dinamica dell’agguato anche il movente, individuato nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti, e, in particolare, in un debito di Nurcaro nei confronti di un membro del clan Formicola.

Così fu scoperto Armando Del Re

È emerso, infatti, che Nurcaro, nel tentativo di recuperare delle somme per onorare il debito, abbia cominciato a pretendere il denaro delle piazze di spaccio di appannaggio del clan Mazzarella. Le attività, oltre a confermare l’attualità dell’inserimento di Salvatore Nurcaro nel clan Reale - Rinaldi, hanno permesso anche di riattualizzare il ruolo di tutti gli affiliati già emergenti dalle intercettazioni svolte da novembre 2015 sino a novembre 2016, in particolare di Pasquale, Antonio e Vincenzo Reale, fornendo un chiaro riscontro alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

I clan coinvolti e i possibili moventi della sparatoria a piazza Nazionale

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