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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Torre annunziata / Via Gino Alfani

Agguato a Torre Annunziata: le reazioni dei candidati a sindaco

Dopo il ferimento del 18enne a via Gino Alfani, i tre in corsa per la poltrona di primo cittadino hanno detto la loro su Facebook

Sono passate 36 ore dall'agguato in cui è rimasto ferito un giovane 18enne a Torre Annunziata, colpito da colpi di pistola perché usato come scudo umano dal reale destinatario del raid. Il giovane ha lasciato l'ospedale di Boscotrecase dove era ricoverato ed è stato interrogato dalla polizia a cui ha raccontato tutti i dettagli della notte di terrore. Si apre però il dibattito sulla sicurezza in città e sul tema sono intervenuti i tre candidati alla poltrona di sindaco della città oplontina direttamente dai loro profili facebook. Duro l'attacco del candidato dei moderati, Ciro Alfieri che ha accusato l'attuale amministrazione comunale di aver smantellato negli ultimi tre anni tutte le iniziative e le politiche messe in atto per i minori a rischio e i quartieri degradati nel corso del suo mandato da assessore alle Politiche sociali.

«A Torre ormai da dicembre si è tornato a sparare e sabato notte la città per poco non ha pianto l'ennesima vittima innocente. Purtroppo all'encomiabile opera di repressione delle forze dell'ordine e della magistratura non è stato aggiunto altro ed è stata persa un'occasione. Tutte le iniziative di recupero dei minori a rischio e le politiche sociali messe in campo sono state annullate da tre anni di assoluto immobilismo. Il risultato è una generazione di ragazzi che potevano essere salvati e che invece stanno ingrossando le fila della criminalità locale. - Alfieri non utilizza mezzi termini e poi chiede aiuto alle forze dell'ordine – Ancora una volta facciamo appello alle forze dell'ordine chiedendo la loro presenza più massiccia soprattutto nelle zone a forte concentrazione di giovani. All'amministrazione comunale invece corre l'obbligo di attivare il servizio di videosorveglianza nell'area della cosiddetta “curva” di via Gino Alfani, della villa comunale e dei giardinetti di via Marconi. Finora sono stati spesi solo comunicati stampa e annunci a riguardo».

Anche il candidato di demA, Pierpaolo Telese non le manda a dire al primo cittadino Giosuè Starita, reo a suo dire di aver sottovalutato il problema. «L'agguato di stanotte in via Alfani, nel quale, a quanto si legge, è rimasto ferito per caso un 18enne, è solo l'ultimo, drammatico episodio di una scia di violenza che sta attraversando tutta la città. Bombe carta, sfondamento di vetrine, "stese" nei quartieri, parcheggi dati alle fiamme, avvertimenti, intimidazioni. La criminalità, organizzata e non, ha rialzato la testa, altro che balordi come dichiarato dall'attuale sindaco qualche settimana fa. Urge, perciò, immediatamente la convocazione dì un tavolo provinciale per l'ordine pubblico per potenziare il presidio ed il controllo del territorio come prima ed immediata risposta. Torre ha bisogno di sicurezza, non più di inutili e vuoti proclami raccontati per 10 anni e dei quali ci dobbiamo liberare prima possibile.

Nessun attacco all'amministrazione, invece, da parte del compagno di partito del sindaco e attuale candidato a sindaco per il Pd, Vincenzo Ascione che scrive: «L'agguato di questa notte in via Gino Alfani è solo l'ultimo di una serie di episodi che nelle ultime settimane dimostrano come la camorra a Torre Annunziata sia tutt'altro che sconfitta. I criminali, dopo le batoste degli anni passati inflitte da forze dell'ordine e magistratura, stanno provando a riorganizzarsi facendo leva sulla paura. Dobbiamo lavorare su due direttive per far indietreggiare la camorra: sviluppo, risposte occupazionali e diffusione della cultura. Nella nostra città bisogna ritornare a rispettare le regole. Non abbassiamo la guardia».

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