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Cronaca Avvocata / Piazza San Domenico Maggiore

Il fantasma di Piazza San Domenico: la storia di Maria d'Avalos

La leggenda di uno spettro che si aggira nella zona dell'obelisco della nota piazza nel centro di Napoli è famosa: ecco da dove trae le proprie origini

Tra i mille volti del fascino di Napoli, ce n'è anche uno strettamente connesso all'occulto ed alla superstizione: un lato oscuro della città del sole, fatto di storie tetre con spesso al centro fantasmi e delitti veri o presunti.

Un esempio significativo di questi racconti è quello del fantasma di piazza San Domenico Maggiore, una donna condannata al dolore eterno che – leggenda vuole – si aggiri nella zona, tra l'obelisco ed il portale di Palazzo Sansevero, vagando nelle notti di luna piena alla ricerca del suo amore perduto.

La leggenda del fantasma è radicata in un'altra vicenda, ovvero l'uccisione di Maria d'Avalos e del suo amante, il duca d'Andria Fabrizio Carafa, da parte del marito della donna, il principe Carlo Gesualdo da Venosa. Un delitto passionale datato 18 ottobre 1590, ovvero quando Carafa, insospettito dalle dicerie su sua moglie, ritornò senza preavviso a Palazzo Sansevero ed in anticipo da una battuta di caccia.

Da allora, e per secoli, chi abitava nei pressi del Palazzo diceva di sentire ancora le urla della donna. Fino al 1889, quando un'ala del castello cedette e la leggenda si è arricchita di un ulteriore capitolo diventando la storia che conosciamo.

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