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Cronaca

"Facecjoc", ecco il social network che parla anche napoletano

Completamente autofinanziato, è il primo social italiano che "parla" nei dialetti e nelle lingue locali del Paese. Nato nel 2010, dalla scorsa domenica contempla anche il napoletano tra le sue opzioni

Dialetti, se non lingue a sé: l'Italia ne è piena e giustamente in molti rivendicano con orgoglio la propria parlata. Un giovane programmatore informatico friulano, Gianluca De Bortoli, ha creato una sorta di Facebook ma incentrato su lingue locali e dialetti: Facecjoc, partito dal 2010, consente finalmente da domenica scorsa ai suoi iscritti di poter parlare in napoletano.

Si tratta, come spiega lo stesso ideatore, di "una piattaforma sociale che ha la caratteristica di integrare i vari dialetti italiani: ciò vuol dire che l’utente, registrandosi, può decidere di navigare nel sito interamente tradotto nel suo dialetto\lingua di origine".

Oltre il napoletano, è possibile avere tutto tradotto in friulano, veneto, emiliano, lombardo, trentino, romanesco, siciliano e toscano. Pochi giorni e già la "comunità partenopea" è giunta a 2mila iscritti. Le previsioni è che possa crescere in modo esponenziale.

L’etimologia del termine "cjoc" è friulana, e vuol dire ubriaco o "persona bizzarra". Ma l'esperimento, goliardia a parte, può avere una sua utilità: la piattaforma è tradotta anche in inglese, spagnolo, russo, ceco, turco e arabo, quindi si propone come punto di riferimento per gli emigrati italiani all'estero o per gli immigrati in Italia.

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