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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Rischio Vesuvio e Campi Flegrei: "Piani di protezione, da 19 anni solo bozze"

Il Movimento 5 Stelle porta in Parlamento un disegno di legge e denuncia: "Il Piano attende ancora di essere "completato", intanto spesi un fiume di soldi in consulenze, studi, comitati ed "esercitazioni" ridotte a sceneggiate"

Arriva in Parlamento un Disegno di Legge per "affrontare organicamente" la questione di un Piano di Protezione civile per il Vesuvio e i Campi Flegrei.

A presentarlo, lo scorso 13 gennaio, è stato il Movimento 5 Stelle (prima firma Bartolomeo Pepe): "è il primo in assoluto nella storia del Parlamento " spiega il movimento, che denuncia: "Da 19 anni, il Piano di Protezione civile per il Vesuvio attende ancora di essere "completato", il Piano per l'area flegrea è ancora in fase di "bozza" e - tanto per dirne un'altra - non è stata nemmeno indetta la Conferenza Stato Regioni per identificare gli alloggi destinati ad accogliere gli evacuati in caso di emergenza. In compenso, sono stati spesi un fiume di soldi in consulenze, "studi e progetti di ricerca" (che si direbbero finalizzati esclusivamente ad allungare i curriculum accademici), comitati vari, corsi di formazione, convegni, "esercitazioni" ridotte a sceneggiate"

Il Disegno di Legge "Programma straordinario di interventi per la mitigazione del rischio vulcanico e urgenti misure per la pianificazione di Protezione civile nell'area flegrea e vesuviana", si articola su due direttive: un Programma straordinario di mitigazione del rischio vulcanico, (quali incentivi per favorire, già da oggi, il graduale diradamento della popolazione residente nelle aree a rischio) e una struttura capace di garantire, oltre al Programma straordinario, la rapida attuazione di validi piani di Protezione civile.

La strutturazione della proposta di legge muove i suoi passi dal blog "Vivere tra i Vulcani" nel quale si legge: "Il rischio Vesuvio-Campi flegrei costituisce nell’immaginario collettivo un evento per mitigare il quale niente è possibile. Ma è davvero così? Davvero nulla si può fare per evitare che il risveglio dei vulcani dell’area napoletana si trasformi in una immane catastrofe?"

Sette gli articoli di cui è composto il disegno (clicca qui per leggere il testo completo) . Il primo riguarda la classificazione territoriale delle aree ad elevato rischio vulcanico (Area Vesuviana: Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Napoli - limitatamente ai quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni -, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei, Portici,San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase. Area Flegrea: Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Marano, Monte di Procida).

I successivi articoli prendono in esame le direttive per i Piani e i programmi per la mitigazione del rischio vulcanico, il ruolo dei Comuni, l'istituzione di un Ufficio speciale per il Piano Vesuvio e Piano Campi Flegrei e i suoi Compiti e le Competenze in caso di emergenza vulcanica.

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