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Cronaca

Rapine a vip e turisti, a Napoli è emergenza microcriminalità?

Mentre vip e turisti sembrano essere sempre più nel mirino della criminalità, Confcommercio chiede l'intervento dell'esercito. Ma per il questore Merolla le rapine in calo

Vip sempre più nel mirino dei rapinatori. A Napoli la criminalità sembra aver preso di mira personalità di spicco e turisti, al punto che il presidente di Confcommercio Pietro Russo arriva ad invocare - come a Milano - l'invio dell'esercito "per un controllo più efficace del territorio".

L'ultima vittima eccellente dell'ondata di criminalità che sta investendo la città è stata l'ex (da pochissimo) assessore alla Mobilità Anna Donati: in due, a bordo di un motorino, l'hanno scippata nella serata di martedì all'uscita di un ristorante di via Santa Brigida. Il bottino è stato due telefoni cellulari, 50 euro e un iPod, sebbene la borsa sia stata ritrovata qualche ora dopo - con documenti e carte di credito - in via Banchi Nuovi, nel centro storico.
Ma la lista dei vip colpiti dai rapinatori è lunga. Molto peggio è andata all'ex deputato del Congresso Usa Brian Bilbray, 58 anni, californiano, che è finito in ospedale con il setto nasale fratturato da un algerino che aveva cercato di strappare la collana d'oro a sua moglie, non lontano dalla Stazione centrale. Nella notte tra il 17 ed il 18 maggio a Mergellina brutta avventura per Armando De Nigris, napoletano, titolare dell' omonimo marchio di aceto balsamico, ed il suo ospite Stefano Berni, direttore del "Consorzio Grana Padano". Quattro rapinatori a caccia di Rolex hanno infranto i vetri della sua auto con i calci di pistole ed alla hanno strappato la collana alla moglie di De Nigris. Martedì in via Ponte di Tappia, pieno centro cittadino, invece, un Rolex di circa 12 mila euro è stato scippato ad un turista americano.
Si è salvato grazie alla fuga un altro imprenditore, il patron del marchio di abbigliamento "Camomilla", che era in auto in via Coroglio. I rapinatori hanno tentato, senza riuscirvi, di infrangere il finestrino, ma l'imprenditore è riuscito ad allontanarsi.

Non c'è solo la denuncia di Confcommercio. Il questore di Napoli, Luigi Merolla, ammette che tra la gente "c'è una maggiore percezione di insicurezza", ma ribatte con le cifre: "Tra il 1 gennaio ed il 10 maggio le rapine tra Napoli e provincia sono in cifra assoluta sugli stessi livelli del 2012 ed il dato comprende le rapine di iPhone". A Napoli città "c'è un aumento del 10% delle rapine, contro una diminuzione in provincia. In complesso, però la delittuosità è in diminuzione del 5-6%. Alcuni reati poi, come i furti in abitazione, sono in forte calo anche a Napoli".
Sempre più spesso protagonisti della microcriminalità sembrerebbero essere immigrati. "Anche in questo caso c'è una percezione che deriva dalla sensibilità - spiega il questore - ma il dato non è rilevante in cifre". Non commenta, Merolla, le richieste di un intervento dell'esercito per far fronte alla situazione. "Facciamo il possibile con le risorse di cui disponiamo - replica il questore - sono un tecnico della sicurezza e cerco di ottimizzare le risorse. Non dimentichiamo che a Napoli opera una criminalità organizzata, e che a gennaio 2012 è ripartita una faida tra clan che abbiamo fronteggiato efficacemente".

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