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Cronaca

Farmaci finiti, è emergenza al Policlinico

Le scorte di alcuni farmaci essenziali come la “troponina 1”, i reagenti e di dispositivi diagnostici sono finite. Il direttore generale Giovanni Canfora indaga per capire i motivi dell’emergenza che si è creata, intanto crescono i disagi

Al Policlinico mancano i farmaci essenziali, le scorte sono finite. La “troponina 1”, un marcatore cardiaco importantissimo per individuare la presenza di un infarto,non c’è già da due settimane. Il Das (Dipartimento assistenziale) di medicina di laboratorio lo ha comunicato il 4 gennaio, chiarendo che l’ordine, come da prassi, era partito il mese prima (l’11 dicembre 2009, protocollato dalla Farmacia il 16 dicembre). Nella stessa situazione si è trovato il Das di Patologia clinica, diretto dal professor Francesco Beguinot.

Il Dipartimento ha ufficialmente comunicato alla direzione sanitaria che non è più possibile effettuare moltissime analisi: cortisolo, Ca15- 3, Alfa-Fetoproteina, Calcitonina, Estradiolo, Testosterone, Prolattina, Ca19-9, Tps. Le scorte dei reagenti e di dispositivi diagnostici sono finite. La verità è che dall’inizio dell’anno i fornitori non si sono fatti vedere nella cittadella ospedaliera di Cappella Cangiani.

Nei corridoi si parla di carenza di fondi, di fornitori stanchi di non essere pagati. La versione della dirigenza dell’Azienda universitaria ospedaliera esclude invece problemi di tipo economico. Ieri il direttore generale Giovanni Canfora ha chiamato a rapporto il direttore sanitario di presidio Elena Giancotti e il direttore della Farmacia Vittorio Cerullo per capire i motivi dell’emergenza che si è creata e le indagini sono ancora in corso.

Ci sono stati anche dei disagi. Basti pensare che molti reagenti sono molto usati e sono per questo fondamentali  È il caso della troponina, una sostanza usata soprattutto per le emergenze. È il modo più efficace e veloce per capire se il paziente ha avuto un infarto.

“Disagi ci sono in tutti i reparti -spiega Luigi Mastrantuono, segretario aziendale della Cisl - A volte per recuperare un farmaco dobbiamo chiedere reparto per reparto. Il problema è che questa è un’azienda vicina al dissesto e non c’è un piano di riorganizzazione. Attualmente la Farmacia si sta riorganizzando, ma se non ci sono soldi c’è poco da fare. Per questo mese sono a rischio anche i nostri stipendi. Presto ci mobiliteremo perché la situazione è critica. Eppure, ci sono reparti che non hanno personale infermieristico. La Terapia intensiva neonatale ha, addirittura, dovuto ridurre le attività per le difficoltà di gestione legate alla carenza di personale”.
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