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Cronaca

Elezioni, la protesta dei presidi: "Troppi giorni sottratti alla scuola"

Numerosi i disagi creati dalle consultazioni previste il 5 ed il 19 giugno: tra queste un calendario compresso, e lo slittamento prove Invalsi ed esami di Stato

“Troppi giorni sottratti alla scuola per i seggi elettorali. Meglio trovare sedi diverse": così Giorgio Rambado, presidente dell'associazione nazionale presidi. A Napoli, in effetti, quello di giugno sarà un mese che lascerà davvero poco spazio alla regolarità delle lezioni: il 2 è festa nazionale, il 3 inizieranno i preparativi per le amministrative, il cui iter terminerà il 7 giugno. Esattamente un giorno prima della fine delle lezioni stabilita dal calendario regionale.

Per i presidi, si tratta di una chiusura anticipata che influisce sulla preparazione dei ragazzi, in particolar modo di chi dovrà sostenere gli esami di Stato e quelli di terza media, nonché sulle famiglie dei più piccoli che cercheranno nel settore privato soluzioni per tenere occupati i propri figli: l'offerta di campi scuola – spesso a prezzi esorbitanti – è conseguementemente cresciuta in modo esponenziale.

Il problema sono le elezioni amministrative. “Le chiusure per gli appuntamenti elettorali – protestano i presidi – negano agli studenti il diritto all'istruzione”. La loro proposta è usare anziché le aule "palestre e uffici comunali come seggi elettorali”.

Infine, esiste un problema prove Invalsi. Il Miur – tralasciando del tutto la possibilità di ballottaggi – le ha fissate al 17 giugno. Le scuole medie sede elettorale saranno costrette a puntare alla sessione suppletiva del 22 giugno, con slittamento delle prove orali. E slitteranno anche le prove degli esami di Stato per le superiori: inizieranno il 22 giugno.

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