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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“E San Gennaro ha fatt ‘o miracul” E c'è anche il bacio

Quest’anno la festa durerà 24 ore, tra riti religiosi, preghiere e un concerto finale. Stamattina alle 9 e 31 è stato accolto tra gli applausi generali l'annuale miracolo del Santo Patrono di Napoli. A sancirlo il tradizionale rito del bacio, al bando dunque gli allarmismi della vigilia a causa della diffusione dell'influenza A

p1010525Alle ore 9:31 è stato accolto tra gli applausi il miracolo annuale del Santo patrono. La teca con le due ampolle contenenti il sangue, è stata mostrata ai fedeli dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, accolto da una folla festante, mentre sventolava il fazzoletto bianco che annuncia il miracolo.

Quest’anno la liquefazione è avvenuta in fretta, prima del previsto, e secondo la tradizione questo sarebbe di buon auspicio per la città. Il cardinale ha poi tenuto la Santa Messa alle ore undici, ma le preghiere in onore del Santo non si sono mai fermate e sono durate come ogni anno fino alla sera, per concludersi infine con l’ultima messa alle ore 19:00 presieduta dal vicario generale dell’arcidiocesi, Antonio di Donna.

Nonostante gli allarmismi e la paura, causata dalla diffusione dell’influenza A1, ai fedeli non è stato negato il tradizionale rito del bacio, che si pensava potesse essere eliminato per questioni precauzionali, e così in tanti hanno deciso di baciare l’ampolla miracolata.

Il fascino del mistero di San Gennaro travalica tutti i confini, di sesso, di età e nazionalità. Oltre ai napoletani, giovani, anziani, bambini, adolescenti anche decine di turisti hanno scelto di cedere alla tentazione e si sono riversati nella chiesa gremita per onorare il santo.

E’ dal 1389 che il misterioso sangue nell’ampolla passa dallo stato solido a quello liquido,e questo avviene in tre giorni precisi dell’anno.

Il 19 settembre (data in cui il santo fu decapitato nel 305 d.C.), il 16 dicembre (anniversario della terribile eruzione del Vesuvio fermata, secondo credenza popolare, proprio da San Gennaro) e la prima domenica di maggio.
È da quel lontano 1389 che nessuno è mai riuscito a dare una spiegazione scientifica a questo fenomeno.

In un momento in cui annualmente il cuore di Napoli si riversa nel Duomo a onorare il suo Patrono,l’arcivescovo Sepe non si è limitato e ha colto la palla al balzo per punzecchiare la politica ma anche lo stesso popolo Napoletano,esortandolo alla non commiserazione e al reagire a una situazione di degrado e decadimento ormai visibile a occhio nudo.

Quest’anno la macchina organizzativa per l’evento ha lavorato in grande. Lungo Via Duomo, via dei tribunali e viale Donna Regina sono state poste delle luminarie, si è stabilito lo sconto del 20% per i turisti e i Napoletani nei negozi del centro commerciale Duomo,e per finire un concerto nel Museo Diocesano alle ore 21:00.
 
Per il traffico si è sfiorato il caos, con la chiusura di Via duomo, e nel tratto tra via dei tribunali e Giuseppe dei Ruffi.






 



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