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Uccisi a bordo dell'automobile: la ricostruzione del duplice omicidio di Miano

La portiera della Peugeot aperta, il finestrino frantumato dai proiettili. I corpi senza vita di due uomini ancora nell'abitacolo, testa pendente e braccia verso l'esterno della vettura. Quasi come se avessere fatto un estremo tentativo di fuggire ai sicari. Non ne hanno avuto il tempo, invece, Antonio Miele, 57 anni, e Biagio Palumbo, 53. Sono stati freddati tra le 18.30 e le 19, bordo della vettura, nella II traversa Janfolla, al confine tra i quartieri di Miano e Chiaiano.

Nonostante l'ora e il fatto sul posto le forze dell'ordine hanno trovato già diverse persone al loro arrivo, non ci sono testimoni. Una triste abitudine nelle periferie napoletane. Non è chiaro in quanti abbiamo fatto parte del raid di fuoco, così come non si sa nemmeno se i killer abbiano sparato da un motorino a da un'altra vettura. Osserva la gente di Miano, sotto la pioggia battente e i cappucci degli impermeabili. Osserva la scientifica contare i bossoli esplosi. Osserva i cadaveri di Miele e Palumbo, secondo gli inquirenti affiliati al clan Nappello.

Si tratta di due volti noti alle forze dell'ordine. Mele era sorvegliato speciale con diversi precedenti, mentre a Palumbo erano stati contestati piccoli reati. Sul duplice omicidio indagano i carabinieri, ma nel qurtiere torna la paura. La mente torna al 27 maggio scorso, quando sempre a Miano furono uccisi in pieno giorno zio e nipote, entrambi rispondenti al nome di Carlo Nappello. Il 30 settembre 2016, invece, a perdere al vita furono Domenico Sabatino, figlio del boss pentito Ettore, e Savatore Corrado, entrambi distaccati dal clan Lo Russo. Ancora un duplice omicidio a Miano. La gente osserva, ma anche stavolta nessuno ha visto nulla.

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