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Cronaca Marigliano

Droga dal casertano al vesuviano: 48 condanne e otto assoluzioni

Condannate anche otto donne. La droga veniva spacciata anche davanti alle scuole come a Marigliano

Quarantotto condanne e otto assoluzioni. È stato questo il verdetto di questa sera, dopo la richiesta di rito abbreviato, del gup Rossetti del tribunale di Napoli per gli imputati coinvolti nella maxi inchiesta 'White Stone' sullo spaccio di droga nei comuni casertani di Santa Maria Capua Vetere, San Tammaro, Curti, Casapulla, San Prisco e Macerata Campania ma con collegamenti anche con territori dell'area di Napoli, l'area vesuviana e Avellino. Il gup ha escluso l'aggravante mafiosa ed inflitto pene più lievi rispetto alle richieste dal pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi. Gli imputati rispondevano a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Condannate anche otto donne alle quali è stato riconosciuto un ruolo non gregario nel giro dello spaccio. Il gruppo malavitoso casertano provvedeva allo spaccio di cocaina hashish e crack, che venivano smerciate anche nei pressi di una scuola nel comune di Marigliano (Napoli) e diversi circoli ricreativi dell'area vesuviana. Tra i condannati le pene più pesanti sono state quelle del casertano Vincenzo Di Palma (9 anni e 8 mesi il pm aveva chiesto 20 anni)  tra i napoletani c'è Andrea Pitirollo classe '86 (10 anni  il pm aveva chiesto 20 anni) Giuseppe Pitirollo classe '78 (7 anni e 4 mesi il pm aveva chiesto 20 anni), compagno della mamma del calciatore Raffaele Perinelli ucciso dopo una lite, lo scorso anno a Miano (Napoli) con un coltellata al petto. Tra le donne la condanna più alta invece è quella di Antonietta Ambra (7 anni il pm aveva chiesto 10 anni).

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