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Cronaca Quarto

Cumana e Circumflegrea: in un dossier il racconto dei disagi quotidiani

Corse soppresse, forti ritardi, convogli fatiscenti e sempre sovraffollati, stazioni provvisorie con perenni lavori in corso. L'odissea riportata in un dossier redatto dal comitato utenti di Quarto

Eterna odissea per i tantissimi viaggiatori che fruiscono di Cumana e Circumflegrea della Sepsa per raggiungere la città, partendo dall'area flegrea. Come racconta Nello Mazzone dalle pagine del Mattino, i convogli sono sempre più fatiscenti, le corse in perenne ritardo con un conseguente affollamento dei vagoni fino all'inverosimile e troppe sono le stazioni in condizione provvisorie a causa dei lavori sempre in corso.

In vent'anni, dal '70 al '90, spiega Mazzone, le corse erano raddoppiate passando da una partenza ogni 40 minuti a una ogni venti minuti. Poi, con i fondi europei arrivati in quegli anni (miliardi di vecchie lire), sono stati aperti una serie di cantieri co lo scopo di potenziare la rete ferroviaria e portare le corse ad una ogni 10 minuti.

Dopo altri vent'anni però, non solo la rete non è stata potenziata e troppi sono i cantieri ancora aperti, ma si rischia seriamente un grande passo indietro, con il ritorno alla vecchia attesa di 40 minuti, cosa che è capitata qualche giorno fa a causa di forti ritardi o corse soppresse.

Intanto, oltre alla denuncia di Giarrusso, sindaco di Quarto che accusa Eav e assessore regionale alla mobilità di aver disatteso gli impegni presi in Commissione Trasporti, arriva un vero e proprio dossier messo a punto dal comitato degli utenti "Per Quarto", che racconta tutti i disagi quotidiani che i viaggiatori sono costretti ad affrontare.

Dalla Sepsa ci si difende sostenendo che l'azienda garantisce da anni le corse ogni 20 minuti, dalle 5 del mattino fino alle 22.30 della sera con 108 corse per la Cumana e 99 per la Circumflegrea e che l'episodio dell'estremo ritardo risalente ad un paio di giorni fa è da imputabile solo ad un guasto temporaneo di un elettrotreno, costretto a fermarsi a Bagnoli, mentre altri due erano sporchi a causa delle proteste sindacali del personale addetto alle pulizie.

Uno scontro tra utenti esasperati e un'azienda che si arrocca difendendo la sua posizione che non sembra lasciare intravedere la fine del tunnel.

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