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Cronaca

Vent'anni dall'omicidio di don Diana, le iniziative

Il prete anticamorra fu ucciso a Casal di Principe all'alba del 19 marzo 1994. Il suo ricordo nella maratona di lettura e nell'inaugurazione di un bene sottratto alla criminalità e donato alla cittadinanza

Il 19 marzo del '94 la camorra uccise don Peppe Diana, il prete di Casal di Principe che denunciò per tutta la sua vita il malaffare e la malavita organizzata. A 20 anni dalla tragedia, molte le iniziative nella Regione: dalla marcia a Casal di Principe alla visita della commissione antimafia, passando per la maratona di lettura a Forcella fino all'inaugurazione del centro le Gloriette, un bene confiscato ai clan.

La maratona di lettura è stata organizzata ieri in piazza Forcella dal comitato don Peppe Diana e dalle associazioni A voce alta e Libera, in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune partenopeo: nell'occasione i partecipanti hanno letto una pagina scritta dal parroco o dagli autori che ne hanno ricostruito la vita.

Stamane invece è stato il centro polivalente la Gloriette di via Petrarca ad essere inaugurato. Lì, la cooperativa sociale l'Orsa maggiore ospiterà adolescenti oltre i 15 anni con problemi di lieve disabilità.

Un evento significativo proprio nell'ambito di quella lotta alla camorra che ha visto don Diana protagonista. “Questa villa che era di Zaza – spiega il sindaco di Napoli Luigi de Magistris a proposito del centro la Gloriette – oggi è della città, della legalità. Bisogna fare ancora tante cose di questo tipo, ridare alla città e alle associazioni i beni sottratti dalla magistratura alla camorra. È il messaggio più forte che si può dare alle mafie, dare i beni alle comunità che voleva opprimere.

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