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Cronaca Mugnano di napoli / Via San Lorenzo

Mugnano, Villa Comunale: fatta a pezzi la targa in memoria di Miriam Makeba

Atto vandalico o sfregio intriso di razzismo? Per Romualdo si tratta di "un atto vile e grave, di cui si sente tutto l'odio razziale e ideologico". Durissimo il Comitato "Cambiamo Mugnano" che punta il dito contro la gestione dei beni comuni cittadini

Non c’è pace per la Villa Comunale di via San Lorenzo a Mugnano, dedicata dalla cittadinanza attiva a Miriam Makeba, la cantante africana simbolo della lotta all’apartheid. Dopo diversi atti vandalici, tra i quali l’incendio di uno dei gazebi del parco pubblico (l'unica area verde pubblica fruibile nella cittadina), questa volta è stata distrutta proprio la targa apposta in memoria di “Mama Afrika”.
 
Atto vandalico o sfregio intriso di razzismo?  Sono in molti a domandarselo, nel condannare duramente l’episodio.

“Distruggere la targa intitolata a Miriam Makeba è stato un atto vile e grave, di cui si sente tutto l'odio razziale e ideologico, proprio a poche settimane dall'anniversario della sua morte a Castel Volturno . Questo è il clima in giorni drammatici per i tanti rifugiati che chiedono aiuto al nostro paese e che vengono additati come untori delle peggiori malattie, pericolosi ed indecorosi per la città” spiega Mauro Romualdo, medico, attivista ed ex consigliere comunale.

Durissimo anche il commento del Comitato Civico “Cambiamo Mugnano” che proprio nella villetta di via San Lorenzo promuove, tra le altre cose, un corso gratuito di italiano per stranieri e un partecipatissimo Gruppo di Acquisto Solidale. Gli attivisti, in un lungo comunicato, oltre a condannare fortemente lo sfregio alla memoria di Miriam Makeba, puntano il dito contro la gestione dei beni comuni nella cittadina.
Gli attivisti spiegano di aver ottenuto tre anni fa, con la vecchia amministrazione (oggi il Comune è commissariato), l’uso non esclusivo del gabbiotto presente in Villa per poter portare avanti attività sociali.

“L'esperimento – scrivono gli attivisti - è stato avanguardistico, innanzitutto rispetto all'annoso tema della gestione collettiva dei beni comuni, perché il Comitato ha di fatto autogestito lo spazio senza dover cedere ad un riconoscimento formalizzato e burocratico, ma imponendo la forza di un'esperienza riconosciuta come socialmente e politicamente protagonista delle battaglie di riqualificazione dell'area nord di Napoli, soprattutto rispetto ai temi ambientali”.
L’auspicio degli attivisti, inoltre, è quello che “fuori da ogni ambiguità l'amministrazione e le forze politiche del paese prendano posizione su questo atto indegno e deplorevole, a prescindere – spiegano - dalle ostilità e antipatie che vertono su di noi, in quanto gruppo di cittadine e cittadini che fa politica dal basso e, in modo scomodo e ribelle, dà continue dimostrazioni di quanto questo funzioni. Speriamo infine che nell'anno della morte di Nelson Mandela, non si contribuisca ad infangare la memoria di Miriam Makeba”.

Anche dal limitrofo comune di Marano si alzano voci di sdegno per il vile gesto: “Vandalizzare una targa intitolata alla donna che ha fatto della lotta all'apartheid la sua ragione di vita, vuol dire compiacersi ed essere complici di ogni forma di razzismo e discriminazione. La politica tutta e la città non può tacere.” si legge in una nota diramata dal coordinamento locale di Sinistra Ecologia e Libertà.

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