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Venerdì, 19 Aprile 2024

Anziana disabile 'murata' in casa per un cavillo. La figlia: "Così la uccidono"

Lucia ha 89 anni e 5 anni ha subito un ictus che l'ha costretta su una sedia a rotelle. Vive in un palazzo senza ascensore dell'800 di viale Colli Aminei. Dal giorno dell'ictus, fino al mese di luglio, l'anziana donna, con una disabilità del 100 per cento, è stata costretta in casa, senza poter uscire dal suo appartamento al terzo piano dello stabile. 

L'estate scorsa, poi, la rivoluzione che sembrava poter donare a Lucia il ritorno al mondo esterno: la realizzazione di un ascensore voluto dai suoi familiari e da alcuni condomini. "Abbiamo dovuto lottare con il nostro condominio - spiega Francesco Garofalo, un vicino di casa - Lo abbiamo pagato noi e i familiari della signora. Era giusto che lei potesse avere la possibilità di uscire. Inoltre, è una comodità anche per noi". 

Un lieto fine durato troppo poco, perché il condominio in cui vive la donna di 89 anni condivide con il palazzo di fronte la stradina di accesso dove è stato costruito l'elevatore. "Gli abitanti del palazzo di fronte al nostro ci hanno fatto causa per la proprietà della strada" specifica Francesco. 

Se il primo grado di giudizio ha dato ragione al condominio di Lucia, l'appello ha ribaltato il giudizio e i vincitori chiedono la rimozione immediata dell'ascensore. "E' una cosa che mi spaventa molto - racconta Maria Grazia Russo, figlia dell'anziana disabile - perché dopo 5 anni costretta in casa mia madre, potendo uscire, è anche visibilmente migliorata sia nell'umore che nelle sue condizioni. E' più vispa, allegra, reagisce meglio alle cure. Ho paura che, se togliessero l'ascensore, lei tornerebbe a chiudere e, lentamente, potrebbe lasciarsi andare". 

Eppure, è stato proposto anche un accordo: "Abbiamo fatto una proposta per comprare o affittare quei due metri quadrati su cui insiste l'ascensore, valutandoli come terreno edificabile, quindi molto di più del valore reale. Ci è stato risposto che non cedono per meno di 100mila euro, una controproposta assurda".

Oltre i cavilli giuridici, in ballo ci sono gli ultimi anni di una donna che non ha possibilità di muoversi: "Non può essere solo una vicenda di proprietà. Qui si tratta di buon senso e umanità". 

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