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Cronaca Giugliano in campania / Piazza Giacomo Matteotti

Quando un popolo alza la testa: in diecimila contro l'inceneritore e la devastazione ambientale

Un fiume umano ha sfilato ieri sera in corteo e travolto il centro storico di Giugliano per ribellarsi all'atroce avvelenamento del territorio e alla costruzione di un nuovo impianto di incenerimento

Diecimila. A piccoli gruppi sono arrivati ieri sera in Piazza Matteotti a Giugliano da ogni parte del comprensorio, da tutti i paesi limitrofi, fino a diventare una marea umana. Diecimila.

Comitati, medici e associazioni che lottano per l'ambiente, ma anche scuole, singoli cittadini, gruppi sportivi e religiosi. E tra la folla anche le 'mamme delle cartoline dalla Terra dei Fuochi', quelle che in questo dramma hanno pagato il costo più alto, la perdita dei propri bambini. Tutti hanno risposto all'appello dei Giovani Giuglianesi per manifestare pacificamente contro la costruzione di un inceneritore e per dire definitivamente 'Basta' allo scempio che ha avvelenato l'intera provincia di Napoli e Caserta. Sfila in corteo anche un amico di queste popolazioni e di tutti quelli che combattono battaglie giuste, in difesa del proprio territorio e della propria salute: padre Alex Zanotelli.

Un corteo talmente lungo, che mentre la coda faceva ancora tappa al Municipio, la testa era già quasi tornata in piazza, al punto di partenza. La questura segnala che erano in seimila, ma noi eravamo lì: ci sono sembrati diecimila e più, ripetiamo. Un'onda che ha travolto Giugliano per ribellarsi ad anni di sversamenti illegali e criminali, di interramenti di rifiuti tossici sotto i campi della ex Campania felix, di roghi di rifiuti pericolosi, di discariche abusive, di discariche legali gestite e costruite male e contro gli inceneritori ovunque, perché sono impianti pericolosi e superati da nuove tecnologie più sostenibili. E ovviamente la richiesta, perentoria, è quella della bonifica del territorio avvelenato, ma sotto un controllo popolare affinché non si trasformi nell'ennesima truffa.

Tanti i giovani, i bambini. Sfilano in corteo intere classi di scuole materne, elementari, medie e superiori. Restiamo colpiti dalla massiccia presenza dei ragazzi, delle famiglie con carrozzini al seguito. E' davvero un popolo che si è destato, che vuole sapere la verità, che vuole i nomi dei responsabili, di tutti i responsabili: dei malavitosi come dei politici corrotti che hanno concesso un avvelenamento così catastrofico, un biocidio di proporzioni spaventose. Nelle stesse ore in cui finalmente si scava per cercare l'orrore sepolto: fusti tossici che vengono fuori da ogni parte della provincia, da Qualiano fino a Caivano. Alcuni recano la scritta 'Milano': prova che il dramma ci collega tutti, uno scempio che non assolve nessuno e tutta la nazione deve sentirsi coinvolta.

Giriamo tra la folla per guardare le facce: c'è rabbia, indignazione, dolore per le troppe morti di tumore, ma c'è anche la speranza di poter fermare finalmente tutto questo, la consapevolezza che 'noi siamo più forti di loro, se siamo tutti uniti'. Chiediamo ai manifestanti se sentono la vicinanza delle istituzioni, almeno adesso. Ci rispondono di no, "Ci sentiamo abbandonati" dicono e spiegano che la fiducia ormai manca: "Perché una parte delle istituzioni è stata responsabile di questo dramma, della devastazione".

Diecimila contro inceneritore - corteo Giugliano @V.Graniero/NapoliToday

Oltre ai tanti e toccanti striscioni, i partecipanti sfilano con attaccata al petto la scritta "WE RESTART", "noi ripartiamo". E si riparte solo qui, perché questo "E' solo l'inizio" si grida con forza dal palco allo scioglimento del corteo. A parlare saranno poi solo le 'mamme delle cartoline', quelle che hanno risposto all'appello di Don Patriciello (presente alla manifestazione) e si sono fatte immortalare con in mano le foto dei propri piccoli stroncati dal tumore. Vivono tutte nel cuore della Terra dei Fuochi. La piazza si commuove moltissimo (e la rabbia cresce ancora di più per lo scempio in atto) nell'ascoltare in una lettera il dolore più grande che si possa immaginare. Restiamo pietrificati di fronte al coraggio immenso di queste madri che hanno sfilato in corteo con le gigantografie dei propri figli che non ci sono più, che lottano ancora per questa terra e le generazioni future. Sono un esempio.

Intanto, mentre da Governo e Regione si paventa un passo indietro rispetto all'inceneritore che dovrà bruciare i milioni di tonnellate di ecoballe stoccate sul territorio, il bando resta attualmente in piedi e la gara d'appalto si avvicina. Per questo la lotta non si fermerà, fanno sapere i manifestanti e lanciano i prossimi appuntamenti: oggi, 28 settembre, la protesta proseguirà a Casal di Principe, mentre l'8 ottobre è in programma una manifestazione regionale per chiedere il ritiro del bando, una marcia che partirà da Aversa alle 15.30 e si concluderà a GIugliano.

 


 

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