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Cronaca Bacoli

Denunciò il racket, gli bruciano il locale ma lui va avanti

Ciro Caserta ha dichiarato subito che andrà avanti e ricostruirà il suo bar, il 'Puerto Baia', dalle ceneri dell'incendio che l'ha distrutto l'altra notte. L'incidente di origine dolosa sembra legato alla criminalità organizzata contro cui Caserta si era opposto anni denunciando il racket

Si chiama Ciro Caserta e potrebbe diventare nei prossimi tempi un uomo simbolo della lotta al racket, la camorra e la criminatlità organizzata. Il suo bar, il "Puerto Baia", è andato distrutto in un incendio divampato l'altra notte.

La chiara origine dolosa fa pensare ad un diretto collegamento con la criminalità contro cui Caserta si oppose anni fa denunciando il racket di cui era stato vittima. La sua segnalazione mise nei guai il clan Pariante.

Scenario di tutto questo è Bacoli, nell'area flegrea, dove l'imprenditore Ciro Caserta ha dichiarato subito di non arrendersi neanche questa volta e che andrà avanti ricostruendo il suo locale. E questo con l'aiuto di chi come lui ha deciso di dire no ai ricatti della malavita e delle forze dell'ordine. Nonostante l'imprenditore abbia dichiarato come in questi anni si sia sentito abbandonato dallo stato che gli aveva assegnato e poi revocato la scorta.

"Staremo vicino a Caserta. Non possiamo aspettare sempre che lo Stato ci aiuti. Dobbiamo imparare ad essere maggiorenni, a guardarci le spalle da soli, con allarmi, telecamere, sapendo che da queste storie si può uscire", ha detto Silvana Fucito, imprenditrice simbolo della lotta al racket e alla camorra.

Il fatto che Caserta si sia detto pronto ad andare avanti è per la Fucino un buon segno: "Vuol dire che siamo sulla buona strada, prima non sarebbe successo, ora stiamo dimostrando tutti che non abbiamo paura dei clan".
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