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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"È come Guantanamo": la denuncia arriva dal campo profughi

I senatori Perduca e Carloni in visita all'ex caserma di Santa Maria Capua Vetere. "I migranti sono costretti a rimanere dentro le tende,. In bagno una volta al giorno, altrimenti fanni i bisogni nelle bottiglie"

"Qui è come Guantanamo": questa la voce dei tunisini del Cie di Santa Maria Capua Vetere raccolta nelle scorse ore durante la visita dei senatori Perduca e Carloni nella struttura allestita nell'ex caserma Andolfato. Un sopralluogo al quale hanno preso parte anche i movimenti antirazzisti e lo scrittore Maurizio Braucci, in veste di accompagnatori. Dopo la fuga, avvenuta la settimana scorsa, di un certo numero di "ospiti" - fa notare una nota della Lega Antirazzista - e le "discutibili udienze di convalida", il regime detentivo "sta assumendo le caratteristiche di una punizione collettiva: i migranti sono costretti a rimanere dentro le tende, ad andare in bagno una volta al giorno e altrimenti fare i bisogni nelle bottiglie".

"E, se tentano di uscire senza permesso - è scritto ancora nel comunicato - vengono malmenati". "Ho riscontrato numerosi disagi - ha detto Perduca del partito Radicale - a partire dal fatto che le persone dormono su dei materassini appoggiati direttamente a terra". "Le condizioni di vivibilità - aggiunge Perduca - sono diventate improvvisamente inadeguate e non sfiorano neppure gli standard minini". Secondo il senatore, quindi, il Cie del Casertano "va smantellato e le tende riposte, in attesa di essere riaperte qualora fosse necessario per accogliere persone bisognose di un primo soccorso o di cure".

La senatrice Carloni, che si è intrattenuta a colloquio con diversi immigrati del centro, ha detto che è necessario "fare chiarezza sulle misure riservate agli immigrati dal 18 al 23 aprile scorsi, senza l'autorizzazione di alcuna autorità giudiziaria". Qualcuno di loro è ferito, fa sapere la Rete Antirazzista. Nel dettaglio: "Due hanno una gamba fratturata e dicono di essere stati investiti da un cellulare della celere nei giorni di maggior protesta e le reti dei materassi sono state portate via, perché utili per tentare la fuga".

Secondo l'organizzazione, l'unica colpa di questi migranti "e l'essere arrivati dopo il 5 aprile, data dopo la quale, secondo il governo, non è più di avere un permesso di soggiorno umanitario". L'organizzazione antirazzista campana riferisce anche che il giovedì precedente la domenica di Pasqua, un' ordinanza ha ufficialmente trasformato la tendopoli dell'ex carcere militare "Andolfato" in un centro di identificazione ed espulsione. Con la senatrice Carloni, il senatore Perduca presenterà una interrogazione parlamentare sulla struttura con la quale verrà anche chiesto al ministro dell'Interno Roberto Maroni "di chiarire lo status di queste cento persone ospitate nell'ex caserma 'Andolfato', che sono all'oscuro riguardo il loro futuro".

Numerosi sono stati - riferisce ancora la nota - i racconti raccolti dai due senatori riguardo percosse subite dagli immigrati. In un esposto presentato alla Procura della Repubblica venerdì scorso la Rete Antirazzista chiede le ragioni in base alle quali "queste le persone sono trattenute illegalmente". Sabato 21 maggio è in programma una manifestazione regionale che chiede la chiusura immediata della struttura allestita come centro di accoglienza per gli immigrati e di recente trasformata in un centro di identificazione ed espulsione. (Ansa)

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