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Cronaca

Foto con un arrestato, de Magistris querela Il Giornale

L'immagine pubblicata oggi è un selfie del primo cittadino con un ristoratore poi arrestato nell'ambito del blitz contro il clan Mariano. Il sindaco: “Faccio 300 foto al giorno, campagna speciosa”

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris querelerà la testata della famiglia Berlusconi “Il Giornale” per una foto-notizia pubblicata stamane. Nell'immagine, il primo cittadino è ritratto in un selfie scattato con un ristoratore, tra i destinatari dell'ordinanza emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda di Napoli nell'ambito delle indagini sul clan camorristico Mariano.

La foto risale all'11 luglio scorso, ha fatto il giro del web già nei giorni scorsi, ed era sul quotidiano accompagnata dal titolo “La pizza connection di de Magistris”. Il ristoratore ritratto col sindaco viene definito dall'articolista “ristoratore di fiducia” del primo cittadino napoletano.

Il sindaco ha sottolineato che non si tratta del suo “ristoratore di fiducia”, e che quella foto rientra nelle “circa 300 fotografie al giorno che in media faccio quando giro in strada”. Tra queste 300 foto “non posso escludere che ci sia qualcuno che non è uno stinco di santo – ha spiegato de Magistris – o che voglia farsi una foto e farne un altro uso. Non sto a chiedere, mi piace quando sto per strada e sono stimolato quando mi criticano, così come sono felice quando mi incoraggiano. E sono felice che i cittadini vogliano fotografarsi con me”.

“Quel che è certo – ha aggiunto il sindaco, attaccando – è che non troverete una mia fotografia nel salotto dell'informazione di regime, dell'imprenditoria collusa, della corruzione politica o della mafia nelle istituzioni. Continuerò ad andare per strada e, quando mi chiederanno una foto, continuerò a dire sì”.

Si tratta di una campagna “molto speciosa” quella partita nei suoi riguardi, spiega, che “la dice lunga sui tentativi che si vogliono mettere in atto per ostacolare un'amministrazione e un sindaco onesto che ha dichiarato guerra alla camorra e che, però, pensa che possiamo anche fare qualcosa per consentire a chi ha sbagliato di entrare nel circuito della legalità”. “Anche per questo vado in strada nelle linee di confine dove facile trovare chi ha sbagliato – ha concluso il primo cittadino – ma è un mio dovere farlo, da ex magistrato e da sindaco di una delle più difficili città del mondo”.

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