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Gli studenti ricordano Davide Natale: "Non si può morire così"/Video

Silenzio. Un lungo, interminabile, surreale silenzio. Difficile dire per quanti minuti sono rimasti ammutoliti i circa 300 studenti che si sono radunati a piazzale Tecchio, oggi piazza Ascarelli, per ricordare Davide Natale, il giovane di 21 anni stroncato ieri da un albero caduto a causa del forte vento. 

In quattro reggevano un telo bianco con la scritta "Ciao Davide", intorno a loro teste basse, volti tristi, qualche lacrima. E silenzio. Un silenzio interrotto dal preside della Scuola Politecnica della Federico II Piero Salatino, apparso molto scosso: "Mi sento impotente e non riesco nemmeno a immaginare che cosa avrei provato da padre". 

Quando è morto schiacciato dall'albero, Davide percorreva il tratto di via Claudio che unisce i due complessi universitari, quello di via Claudio appunto e quello di piazzale Tecchio. Una strada che ogni giorno è percorsa da centinaia di studenti. E i 300 studenti hanno voluto ripercorrere in marcia lo stesso percorso per fermarsi li dove da ieri sera c'è la transenna arancione e il cartello del sequestro giudiziario. 

In quel punto, i colleghi del ragazzo hanno attaccato il telo bianco, depositato un mazzo di fiori e letto una lettera: "Non si può morire così, a 21 anni. Avrai avuto mille sogni che non potranno essere realizzati. Noi non vogliamo dimenticare, noi vogliamo essere arrabbiati perché ciò non si ripeta".

E tra i ragazzi e i genitori c'è chi accusa chi avrebbe dovuto curare lo stato di salute degli alberi. Il tronco che ha colpito Davide Natale era nel recinto del Cnr, dove ci sono altri arbusti visibilmente piegati dall'età e dal vento. Per ora, nessuno del Consiglio nazionale delle ricerche ha fatto sentire la sua voce. Dopo il dolore, arriverà il tempo delle responsabilità. 

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