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Cronaca Torre annunziata / Rampa Nunziante

Crollo di Rampa Nunziante: chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati

Il pm Andreana Ambrosino ha chiesto il processo per i 15 indagati a vario titolo per il crollo. L'amministratore ha chiesto il giudizio immediato

Il sostituto procuratore di Torre Annunziata, Andreana Ambrosino, ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli indagati per il crollo di Rampa Nunziante del 7 luglio dell'anno scorso in cui persero la vita otto persone. È cominciata così l'udienza preliminare per 15 dei 16 indagati nel procedimento per stabilire le responsabilità per la morte degli abitanti della palazzina crollata. Il pubblico ministero ha tenuto una lungo requisitoria all'interno della quale ha anche citato dei passi di una chat di gruppo allegata agli atti e datata 2 maggio alle 23.22. Tra questi quello tra un indagato e l'amministratore di condominio in cui c'era scritto: «Chiamatemi solamente se crolla il palazzo – a cui l'amministratore rispose – ci pensa Giacomino ad avvisarti».

Il riferimento è a Giacomo Cuccurullo, una delle vittime del crollo e funzionario dell'Ufficio tecnico comunale. La conversazione, è giusto precisare, è avvenuta, però, lontanto dai primi segni di cedimento dell'immobile accertati dal consulente tecnico come visibili solo da fine giugno. L'amministratore Roberto Cuomo ha scelto il giudizio immediato e verrà giudicato a febbraio. Ammesse anche sette parti civili tra cui il Comune di Torre Annunziata ed alcuni parenti delle vittime. Intanto, proprio dal comune oplontino, è stata annunciata una giornata in ricordo delle vittime il prossimo 7 luglio, ad un anno dalla tragedia. Alle 20 verrà celebrata una messa in suffragio nella chiesa della SS Trinità, a pochi metri dal luogo della tragedia. Verrà anche scoperto il murales dedicato alle vittime.

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