Crollo al Ciclope, l'accusa dei geologi: "Era una tragedia annunciata"
"La natura ha fatto il suo corso", è il commento di Franco Ortolani della Federico II. Nessuna messa in sicurezza del costone: "Il lotto di lavori che comprendeva il costone del Ciclope non fu più finanziato"
Il crollo avvenuto ieri sera alla discoteca all'aperto di Marina di Camerota il Ciclope, costato la vita al 27enne di Varcaturo Crescenzo Della Ragione, era una "tragedia annunciata": è il parere di Franco Ortolani, ordinario di Geologia all'Università Federico II.
"Scontato dire 'tragedia annunciata' – spiega Ortolani su Facebook e alla stampa – Ma questa lo era veramente". Sull'accesso alla grotta incombe "una parete verticale per decine di metri", "roccia fratturata con blocchi la cui stabilità cambia dopo ogni pioggia". "L'uso della grotta era veramente affidato a 'io speriamo che me la cavo' – è il pensiero del professor Ortalani – Messa in sicurezza? Parole fuori uso?".
Una messa in sicurezza del costone c'è stata, precisa il geologo, ma altrove. "I lavori si sono fermati secondo il progetto finanziato alcune decine di metri verso Palinuro, e facevano parte di un primo lotto ritenuto più urgente non so in base a quali parametri – prosegue Ortolani – Il lotto che comprendeva anche il costone del Ciclope non fu più finanziato, non so perchè".
"La natura ha fatto il suo corso – è la triste conclusione del docente – dalla parete carbonatica con roccia molto fratturata sistematicamente si distaccano frammenti di roccia. Pretendere che dalla parete subverticale del Ciclope non si distaccassero era pretendere l'impossibile dalla natura". Anche il geologo Diego Civitillo attacca, in primis le istituzioni: "Siamo sempre sicuri che si tratti di fatalità? - scrive - O forse vogliamo iniziare a lavorare per la tutela del territorio seriamente?".
