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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Stesso inquinamento stesso mare: 47 tratti di costa non balneabili

Da Giugliano a Castellammare di Stabia, passando per i paesi vesuviani, fino ad arrivare a Bacoli e Pozzuoli l'inquinamento persiste e la costa non è balneabile

foce-depuratoreSono 47 i tratti di costa non balneabili per la stagione estiva 2010. Svariati chilometri di sabbia e mare dove l'inquinamento persistente di questi anni, ha provocato la non balneabilità. Da Giugliano a Castellammare di Stabia, passando per i paesi vesuviani, fino ad arrivare a Bacoli e Pozzuoli, che meno di un anno fa furono oggetto di scandalo nazionale, quando i lavoratori del depuratore di Cuma, in seguito ad uno sciopero, decisero di alzare le griglie e far defluire tutti i liquidi in mare.

Il pericolo per questi territori sembra ritornare. La Regione Campania, infatti, con delibera n. 40 del 28 gennaio 2010 in base alle analisi dell'ARPAC, ha sancito che il litorale tra la Foce del Volturno e Torregaveta è non balneabile per inquinamento delle acque marine costiere. In seguito a successive analisi le aree non balneabili potranno essere motivatamente variate.

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"Rispetto a quando consegnarono il depuratore oggi stiamo ad un livello inferiore - afferma l'avv. Gaetano Montefusco, presidente dell'associazione ambientalista Costa Dei Sogni.

Il livello di efficienza è modesto. La situazione Hydrogest non è chiara, talmente che la procura di Santa Maria Capua Vetere ha sospeso l'amministratore della società, l'ing. Gaetano De Bari, da qualunque funzione pubblica. Questa - continua Montefusco - sarà la solita estate stitica, si sopravvivrà e le persone faranno bagni in piscina senza respiro. Noi - conclude Gaetano Montefusco - speriamo che la giunta regionale abbia una capacità di intervento, ci sono nomi inquietanti ma abbiamo fiducia che ci sia una sensibilità maggiore di quanta c'è stata fino ad adesso. Per il momento la situazione dei mari non è cambiata per nulla, nemmeno rispetto all'anno scorso quando ci fu tanto clamore".

I tratti di costa risultati non idonei a inizio stagione balneare nell'area flegrea sono: tra il lido Sabbia D'Argento e Varca D'Oro, tra Lido Guardia di Finanza e Smeraldo, tra Lido Le Ancore e Nato Beach e tra Lido Blu e Lido PP. TT. Questo per quanto riguarda la costa di Varcaturo.
Per Pozzuoli invece, c'è tutta Licola mare che risulta non balneabile. Quindi: Lido Le Aquile, Lido Licola, tra Liso Circe e Mon Soleil, tra Lido Sorriso e Lido Capri e il resto della costa di 500 mt. A sud del promontorio Cuma. Per il comune di Pozzuoli non finisce qui, a non essere balneabile, infatti, ancora tre punti: Rione Terra, Via Napoli (all'altezza delle terme La Salute, spiaggia libera) e lo specchio d'acqua all'altezza dell'ex Macello.

Si prospetta, quindi, una stagione estiva non meno caotica e preoccupante dell'anno scorso.

Anche Bacoli, infatti, annovera tra i suoi lidi zone non balneabili, tre soltanto, fortunatamente. Tutte nella spiaggia romana: Lido P.S, Colonia Vescovile e Lido Fusaro. Le acque dei canali sono inquinati da scarichi abusivi, ma noti a tutti, di tipo civile, industriale e agricolo-zootecnico che causano un inquinamento diffuso non sotto controllo. In attesa di altre analisi e degli interventi in merito ai divieti di balneazione delle amministrazioni locali, questo è un primo catastrofico quadro riguardante la balneabilità delle acque della zona flegrea.

 

E se contro il mare inquinato si mobilitano le associazioni, la Campania intanto si è aggiudicata ben 12 bandiere blu.

 

 

 

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