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Cronaca Vomero / Corso Vittorio Emanuele

Corso Vittorio Emanuele, al via i lavori: "I sampietrini non reggono il traffico della strada"

Il Comitato Cittadino “Uniti X Corso Vittorio Emanuele” esprime soddisfazione per l’inizio dei lavori e fornisce alcuni suggerimenti

Il Comitato Cittadino “Uniti X Corso Vittorio Emanuele” esprime soddisfazione per l’inizio dei lavori per il tratto da piazza Mazzini a piazzetta Cariati, ma molte sono le sistemazioni da fare. “E’ da tempo che chiediamo al Comune di Napoli, un intervento risolutivo di rifacimento stradale - afferma il Presidente Ettore Ranieri - poiché troppi sono stati gli incidenti ed eccessivo è il degrado ambientale”. C’è piazza Mercadante dimenticata, piazza Mazzini da riprogettare e la stessa piazza Cariati da risistemare, parcheggi da realizzare, etc.

Con le funicolari non operative (la Centrale non è ancora attiva e le previsioni sono disastrose. La funicolare di Montesanto malfunzionante e le corse della metro dovrebbero essere implementate con ulteriori treni). La Città è poi una gruviera di lavori in ritardo e le varie ZTL, in particolare piazza Dante e via Caracciolo, in concomitanza dei lavori della prima tangenziale di Napoli, rappresentano un ulteriore ostacolo alla viabilità: un vero e proprio disastro! E’ sufficiente monitorare “google map traffico” per comprendere il flusso della viabilità che, anche a chiusura delle scuole è in seria difficoltà, soprattutto in corrispondenza delle ZTL. Il Comitato Cittadino “Uniti X Corso Vittorio Emanuele” con oltre 500 iscritti ha fatto calce con associazioni, altri comitati cittadini, professionisti, commercianti, imprenditori ed esorta il Comune di Napoli a trovare soluzioni immediate definitive e provvisorie per la sosta delle auto, già fortemente penalizzate da una campagna sanzionatoria inconcepibile e stabilire l’uso delle cavità come parcheggi. La scelta della Soprintendenza che vieta l’uso dell’asfalto ci sembra inadeguata alle circostanze e non riusciamo a spiegarci come sia possibile che alla Riviera di Chiaia si dia il via all’uso dell’asfalto ed – invece - al corso (già per metà asfaltato) si neghi questa opportunità. Tra l’altro, spiega il segretario del Comitato, l’arch. Luca Langella che “l’uso dei cubetti di porfido o sampietrini è oggi una assurdità per il corso Vittorio Emanuele. E’ infatti ampiamente dimostrato che questa pavimentazione non è idonea per una strada che raggiunge picchi incredibili di traffico veicolare costituito oltre che da automobili anche da autobus e mezzi pesanti. Inoltre la realizzazione e la manutenzione del cubetti di porfido costano circa il doppio dell’asfalto che è anche decisamente più sicuro, abbatte la rumorosità ed è drenante”. Il corso Vittorio Emanuele - afferma il Presidente - è divenuto (soprattutto con le ZTL e la pedonalizzazione) la principale arteria di collegamento della Città pertanto con l’uso dei sampietrini il rischio è quello di dover riparare la strada prima della fine dei lavori, ovviamente con toppe di asfalto. Due anni per il rifacimento stradale ci sembrano eccessivi, spiega Ranieri, ma con i sampietrini i lavori rischiano di diventare eterni ed i cittadini non possono essere messi così a dura prova. Con la riapertura delle scuole, cosa accadrà? Il Comitato chiede spiegazioni in merito ai tempi di realizzazione davvero irragionevoli e chiede che i progetti esecutivi e la programmazione dei lavori siano visibili ai cittadini. Il Comitato, chiede che a valle del progetto esecutivo sia anche messo in campo un programma di manutenzione ordinaria (in bilancio) con i relativi costi a norma di Legge. Non si può rischiare, una volta realizzata l’opera, di abbandonarla a se stessa. L’intento del Comune di creare un senso unico a scendere da via Salvator Rosa e dal corso Vittorio Emanuele su via Renato Matteo Imbriani potrebbe essere un tentativo utile a decongestionare il traffico, ma è da verificare, ma il tracciato di google è chiaro: Dal corso Vittorio Emanuele al Museo Archeologico è tutto bloccato pertanto girare a via Renato Matteo Imbriani potrebbe essere una trappola. Sono poi ridicole le infruttuose incursioni propagandistiche di alcuni politici e che hanno l’abitudine di avocare meriti che non solo non hanno, ma che accusano la sosta selvaggia quale causa del traffico. In ciò dimostrano incompetenza e, soprattutto, di non ascoltare le esigenze dei cittadini. Che propongano soluzioni concrete attraverso una progettualità piuttosto che apparire! Che ben vengano le multe degli automobilisti che per parcheggiare limitano altri cittadini, ma l’accanimento non ha alcun senso se mancano i servizi. Per i sottoservizi - invece - appare davvero inconcepibile che i tecnici del Comune non abbiano preventivamente fatto un sopralluogo per coordinare i lavori con la cittadinanza come fogne, rete idrica, cavi elettrici e telefonici etc. o un sondaggio tra i cittadini sullo stato degli impianti tra il confine privato e quello pubblico né dei miglioramenti possibili delle delicate e costose reti digitali. Insomma si faranno i lavori per poi rifarli? Come faranno i residenti a sopravvivere all’ accanimento sanzionatorio, alle lungaggini burocratiche e dei lavori , alla mancanza di un piano traffico, alla mancanza di parcheggi, alla mancanza dei mezzi pubblici, insomma alla mancanza di tutti i servizi primari e secondari ? Che il Comune si attivi almeno per i parcheggi ed aree di sosta, anche quelli provvisori e senza girare intorno al problema. La situazione traffico che è sotto l’occhio di tutti è il sintomo più evidente della crisi della mobilità a Napoli ed il Comune, senza alcuna analisi preventiva, ha creato zone ZTL e pedonalizzato alcune strade, nonostante fossero basi della struttura fondamentale della viabilità cittadina e senza realizzare strade alternative. Di certo il Lungomare è straordinariamente attrattivo, ma non può essere a discapito di tutta la Città soprattutto quando è paralizzata da un piano traffico inefficiente. Con il trasporto pubblico ormai a meno del 50% si è limitato anche quello privato ed è necessario intervenire in modo serio ed efficace prima che sia troppo tardi. Non a caso il progetto di parcheggi interrati, al corso Vittorio Emanuele, in particolare all’altezza dei giardinetti Mercadante, dopo una prima approvazione da parte del commissariato straordinario (nel 2008) è stato bloccato al pari degli altri 20 parcheggi richiamati nella delibera della giunta comunale 56/2012. Chiediamo se il Comune abbia predisposto aree provvisorie per parcheggiare le auto dei residenti durante i lavori e se, questi ultimi, ormai improcrastinabili, finiscano per rivivere l’odissea di via Marina. Chi sarebbe disposto ad investire in un luogo senza che esso sia correttamente accessibile? Il valore degli immobili varia soprattutto in base ai servizi del quartiere, dalla raccolta dei rifiuti alla presenza di parcheggi e la desertificazione del corso è in atto già da tempo.

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