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Cronaca

"Mai più a casa. Non vogliamo portare il virus ai nostri cari": l'appello di un infermiere

"Casa ospedale-ospedale casa: ma lo capite che così facendo il focolaio si alimenta continuamente? Date la possibilità a tutti i lavoratori a rischio di dormire nei posti letto inutilizzati nelle cliniche convenzionate", è l'appello di Alfredo Di Domenico

In questi anni abbiamo conosciuto Alfredo Di Domenico nelle vesti di Bukaman, il supereroe che segnala episodi di degrado e incuria che si verificano a Napoli. Nella vita di tutti i giorni però Alfredo è un apprezzato infermiere del Cardarelli, in prima linea anche nella battaglia contro il Coronavirus.

Di Domenico pone l'accento in particolare sulla pericolosità per gli operatori sanitari di fungere da possibile veicolo per il virus quando rientrano nelle proprie case, dopo la giornata di lavoro negli ospedali: "Premesso che non vogliamo la solidarietà di nessuno, perchè non è con la solidarietà che si spegne il focolaio d'infezione. E va bene, siccome abbiamo scelto di fare i medici e gli infermieri e siccome chi di dovere non è in grado di gestire un'emergenza di siffatte proporzioni, dobbiamo immolarci. E va bene immoliamoci pure, ma mi dite perchè dobbiamo portarci appresso, nel camposanto, le nostre moglie, le nostre compagne e i nostri figli? Loro non hanno scelto la nostra stessa professione. Casa ospedale-ospedale casa: ma lo capite che così facendo il focolaio si alimenta continuamente? Proposta: date la possibilità a tutti i lavoratori (della sanità, le forze dell'ordine, i commessi/e ecc...) potenziali soggetti infettanti, di poter usufruire di un posto letto che non sia quello di casa. Non mancano le possibilità, ci sono tantissimi posti letto inutilizzati nelle cliniche convenzionate. Sarebbe una modalità questa, molto efficace, per spezzare la catena del contagio, e di conseguenza un modo per non alimentare ulteriormente il focolaio del Coronavirus".

Proposta agli albergatori

I Cobas accolgono la richiesta del collega Di Domenico e lanciano la proposta: gli alberghi della zona collinare e limitrofi mettano a disposizione le loro strutture, le camere per accogliere il personale infermieristico. "In tal modo il personale riuscirà a svolgere bene il proprio lavoro senza vivere l’angoscia di poter contagiare anche i loro familiari. Aspettano notizie degli albergatori che vogliono aderire alla proposta", spiega a NapoliToday Antonio Di Nardo.

CORONAVIRUS: TUTTE LE NOTIZIE

Covid-19, 72 nuove terapie intensive

In arrivo 72 nuove terapie intensive in un nuovo edificio che sarà costruito accanto all'Ospedale del Mare. I moduli saranno dotati di ventilatori per le terapie intensive. Il 6 aprile è la data previsionale per la messa in servizio per i primi 24 posti in terapia intensiva.

Il bando da 15 milioni di euro lanciato dalla Regione Campania è già diventato operativo e punta a sopperire al possibile incremento di contagi di Coronavirus, che hanno comunque già superato quota mille in Campania.

"Stiamo preparando l'area - spiega il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva - per accogliere i tre grandi moduli che comporranno l'ospedale. Ci verranno consegnati chiavi in mano, con le apparecchiature necessarie, i ventilatori, mentre la Regione sta acquistando le altre attrezzature a partire dai letti. Abbiamo iniziato subito, puntiamo a centrare ora la scadenza del 6 aprile per allestire i primi 24 posti letto". Inizialmente la struttura interamente dedicata al Covid-19 sarebbe dovuta essere costruita nel parcheggio della struttura ospedaliera, ma poi si è deciso di realizzarla a pochi passi dall'Ospedale del Mare. All'interno lavorerà personale specializzato contro le malattie infettive proveniente anche da altri ospedali.

INFERMIERE DEL 118 PUBBLICA AUDIO COMMOVENTE DEL FIGLIO

DUE DECESSI A TORRE DEL GRECO

L'APPELLO DELLA TURISTA SCIPPATA A NAPOLI: "NON MOLLATE"

L'esercito arriva a Pianura: "Gente in strada con la scusa delle caramelle"

"Sono felice dell'arrivo dell'esercito e delle altre forze dell'ordine. Le persone qui ancora non hanno capito la gravità della situazione ed escono per motivi futili". La testimonianza di un fruttivendolo accoglie l'arrivo dei militari nel quartiere Pianura, a Ovest di Napoli. L'esercito, insieme alla polizia di Stato, ha pattugliato le principali strade dela zona, invitando le persone a non intrattenersi in strada e a mantenere in metro di distanza in prossimità degli esercizi ancora aperti. 

A pattugliare Napoli, sono i militari fino a pochi giorni impegnati nell'operazione Strade sicure, attiva fino a giugno.

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