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Delivery e riapertura parziale: i ristoratori si dividono

Nennella, Napoli Notte e Pizzeria Capasso commentano le possibilità di ripartenza del settore food

C'è una spaccatura netta nel settore della ristorazione tra chi spinge per una ripaertura parziale delle attività, anche solo con le consegne a domicilio, e chi invece afferma che il settore food non potrà ripartire se non tornerà tutto alla normalità. Di questo avviso sono i titolari della Trattoria Nennella Ciro Vitiello, e delle Trattorie Napoli Notte e Napoli Notte 2 Salvatore Russo. "Non apriremo solo per le consgne a domicilio - dichiara Vitiello - non è la nostra attività primaria e non potremmo mantenere i dipendenti. In queste condizioni, non ci sono le condizioni per riaprire". 

Sulla stessa lunghezza d'onda Salvatore Russo, titolare di locali in piazza Carità e via Atri: "Ora i dipendenti possono contare sulla cassa integrazione, ma se riapriramo anche parzialmente non potranno farlo e, allo stesso tempo, non avremo le risorse per mantenerli, quindi dovremmo licenziarli. Tutti parlano delle consegne a domicilio, ma se non riaprono negozi e uffici a chi consegnamo il cibo? Non è possibile nemmeno immaginare una riapertura con le distanze di sicurezza: ci sono problemi di spazi nelle cucine e nei servizi ignienici insormontabili". 

Di diverso avviso Vincenzo Capasso, erede della dinastia di pizzaioli titolari dell'omonima pizzerie di Porta San Gennaro: "Saremmo felici di poter ricominciare con le consegne. E' ovvio che con l'asporto non potremmo mantenerci, ma sarebbe comunque un inizio. Credo che dovremo abituarci per un bel po' a queste condizioni, ma poi torneremo alla normalità". 

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