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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Rimborsi gonfiati alla Regione, arriva la Finanza: 53 indagati

Si ipotizza il reato di peculato. Ai consiglieri indagati verrà chiesto di chiarire come è stato utilizzato il denaro ricevuto

Inviti a comparire sono stati emessi dalla Procura di Napoli nei confronti di 53 consiglieri ed ex consiglieri regionali della Campania. Nei provvedimenti, in corso di notifica da parte del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle nella sede dell'Assemblea, si ipotizza il reato di peculato.

L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e svolta dal pm Giancarlo Novelli, riguarda uno dei filoni di indagine sul presunto uso improprio dei fondi corrisposti a gruppi consiliari o a singoli consiglieri. In particolare gli avvisi emessi oggi si riferiscono alle somme di denaro corrisposte nel biennio 2010-2012 nell'ambito dei fondi per il "funzionamento dei gruppi".


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Secondo l'ipotesi accusatoria gli indagati si sarebbero appropriati delle somme non utilizzandole per spese legate all'attività istituzionale. Gli inviti a presentarsi per rendere interrogatorio - come spiegano fonti giudiziarie - sono necessari all'accertamento delle eventuali responsabilità: ai consiglieri indagati, in assenza di una documentazione sulle spese (l'erogazione dei fondi infatti non prevede la presentazione di ricevute o di qualsiasi "pezza d'appoggio"), verrà chiesto infatti di chiarire come è stato utilizzato il denaro ricevuto.

Nell'inchiesta figurano sia consiglieri ai quali sono stati liquidati decine di migliaia di euro sia consiglieri che hanno ricevuto somme assai inferiori. Alcuni indagati non fanno più parte dell'assemblea regionale essendo stati eletti di recente in Parlamento.

Nell'inchiesta della Procura di Napoli sui rimborsi dei consiglieri regionali non risulta coinvolto il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. dagli accertamenti eseguiti dalla Guardia di Finanza è emerso infatti che non ha ritirato alcuna somma dal fondo messo a disposizione dei gruppi consiliari Non risultano indagati inoltre alcuni consiglieri che si dimisero dalla carica e non percepirono rimborsi. Per quanto riguarda i partiti, secondo l'ipotesi degli inquirenti, i consiglieri del Pdl avrebbero ritirato indebitamente l'89 per cento dei rimborsi, il Pd l'82%, l'Idv il 95%, il Nuovo Psi il 91%, l'Udc il 65%. La somma complessiva erogata nel biennio 2010-2012 è stata quantificata intorno ai due milioni e mezzo di euro. (Ansa)

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