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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Marano di napoli

A nord di Napoli come a Vedelago: si tenta la strada del "rifiuti zero"

Dopo la vittoria, con la chiusura della discarica di Chiaiano, cinque comuni in collaborazione per attuare il ciclo virtuoso. Presto lo studio di fattibilità e il 24 a Benevento per vedere l'impianto di TMM

Cinque comuni dell’area nord di Napoli hanno decretato oggi che l’unica vera alternativa per cambiare radicalmente la sorte dei nostri territori è quella di intraprendere un percorso congiunto verso il ciclo virtuoso di smaltimento dei rifiuti. Il modello di riferimento sarà Vedelago, il comune in provincia di Treviso che ha dimostrato senza possibilità di smentita che non si tratta di utopia, né tantomeno di fantapolitica: il ciclo “rifiuti zero” è una realtà. Gli impianti che possono sostituire definitivamente discariche ed inceneritori (come quello per il trattamento meccanico manuale) esistono e funzionano perfettamente, dove sono stati costruiti.

Questa mattina i sindaci (con alcuni assessori e consiglieri) di Mugnano, Marano, Villaricca, Melito e Calvizzano, cinque amministrazioni non firmatarie dell’accordo di programma (che prevede un ciclo integrato e non virtuoso, quindi con l’eventualità di nuove discariche e inceneritori) proposto dalla provincia per 14 comuni dell’area a nord della città,  si sono riuniti in conferenza nella sala giunta della casa comunale di Marano, alla presenza dei rappresentanti dei comitati civici antidiscarica del territorio, per discutere proprio di come avviare in maniera univoca uno studio integrato di fattibilità su tutta l’area per poi proporre alla Provincia un piano autonomo di gestione dei rifiuti che dia tutte le risposte, che esaurisca per intero il ciclo di smaltimento e che sia veramente virtuoso.

“La differenza – spiegano  amministratori e comitati – sta tutta nella chiusura del ciclo, bisogna arrivare ad un impianto di TMM (trattamento meccanico manuale) che non produca FUTS (frazione umida tritovagliata stabilizzata), ma un residuo riciclabile”
Ogni comune, in base alla propria conformazione geologica metterà a disposizione anche degli altri un impianto utile a completare la filiera. Un’azione congiunta, quindi, delle cinque amministrazioni locali, che s’impegnano sulla scia di un accordo già nato in precedenza tra Mugnano e Marano (i due comuni maggiormente colpiti in questi ultimi 4 anni dai disagi creati da Cava del Poligono ed anche quelli con percentuali molto alte di raccolta differenziata) ad intraprendere una politica ambientale innovativa (rifiuti zero) nel rispetto del territorio e dei suoi abitanti.

La chiusura della discarica di Chiaiano ottenuta ieri al consigli provinciale, grazie soprattutto alla lotta della cittadinanza attiva, deve significare un punto di non ritorno. Mai più discariche o inceneritori in questi territori già troppo devastati” hanno sottolineato in modo netto tutti i primi cittadini.

Il primo passo per questi amministratori, oltre a nominare i tecnici che dovranno portare a termine in tempi rapidi lo studio di fattibilità, sarà quello di partecipare alla presentazione del progetto del primo impianto di TMM con estrusione della provincia di Benevento, il prossimo 24 novembre. Un incontro che servirà a comprendere meglio gli aspetti tecnici, ma anche i costi (non altissimi) e gli innumerevoli benefici che questo tipo di struttura comporta.

La teoria c’è, adesso bisogna passare ai fatti: intanto il primo step, quello di fare la raccolta differenziata con rilevanti risultati, è a buon punto (basti prendere ad esempio il comune di Mugnano che raggiunge già mensilmente quota 65 per cento) e certo tutto parte da lì, dal differenziare al massimo e soprattutto dal cercare di produrre meno rifiuti possibili (ad esempio con ordinanze che impongano la dismissione di materiale non riciclabile agli esercizi di ristorazione). In ogni caso, tutti i presenti alla conferenza di oggi hanno ben chiare le mille difficoltà che s’incontreranno agendo  a queste latitudini, ma la vittoria di ieri al consiglio provinciale ha dato a tutti un nuovo stimolo per continuare ad inseguire un modello che cambi radicalmente il destino della nostra provincia.
 

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