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Cronaca San giorgio a cremano

Tangenti al Comune di San Giorgio, le intercettazioni: "Sì rubo, che m'importa?"

Nei verbali pubblicati da Repubblica le conversazioni tra uno dei funzionari ora ai domiciliari, Raffaele Peluso, e la compagna

“Ma tu rubi”, gli dice a telefono la compagna, e lui: “Eh certo, che cosa mi importa?”. Si tratta delle intercettazioni pubblicate da Repubblica a proposito della vicenda tangenti a San Giorgio a Cremano, inchiesta che ha portato all'arresto ai domiciliari di sei persone tra cui il protagonista dell'intercettazione Raffaele Peluso, funzionario del servizio Lavori pubblici.

“Questa è la pubblica amministrazione”, racconta Peluso: i soldi per riparare i pc in casa della ragazza li anticipa l'imprenditore che poi – secondo gli inquirenti – sarebbe stato favorito al momento di aggiudicarsi degli appalti. “Li anticipa D’Alessandro e noi li paghiamo come lavori sotto altra forma. È normale”, assicura alla compagna.

Alcuni aspetti non sono ancora chiari agli inquirenti, come l’incendio dell’auto della moglie di Peluso avvenuto – racconta la donna – “nel febbraio 2011, poco tempo dopo la nomina di mio marito quale responsabile del settore Infrastrutture”. I vigili del fuoco accertarono si trattò di un episodio doloso. La coppia, poco tempo dopo, cambiò casa.

Pochi mesi fa un'altra telefonata che ha colpito molto gli inquirenti. Un'amica di Peluso lo mette in guardia: “C’è stato un periodo in cui di te, di Leone e di Intoccia si parlava come di una lobby. Salvati, Lello, tirati fuori da quella triade”.

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