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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Non chiude le scuole per il maltempo, gli studenti si scagliano contro il sindaco di Giugliano

Luca Abete documenta le offese e le minacce piovute sui social contro il sindaco Poziello

Chiudere le scuole o tenerle aperte quando c'è il maltempo? La decisione in mano ai sindaci non è semplice, ma sui social hanno le idee chiare, come mostrato anche da Luca Abete in un servizio andato in onda ieri sera a Striscia la Notizia.

L'inviato si è recato a Giugliano, dove il sindaco Antonio Poziello è stato aspramente criticato e insultato dagli studenti, che speravano di saltare qualche giorno di scuola, come accaduto a Napoli e in molte città della provincia per il maltempo.

Parolacce, minacce di morte, offese ai parenti, di tutto di più contro il sindaco di Giugliano che, in un'intervista a Luca Abete ha così risposto: "Se i ragazzi si comportano così contro il sindaco immagino con i loro coetanei. Il potere di ordinanza di un sindaco va utilizzato con coerenza. Con quattro gocce di pioggia si va a scuola".

Poziello dopo la messa in onda del servizio a lui dedicato ha pubblicato un post Facebook sulla vicenda: "Stasera, mentre andava in onda il servizio di Striscia la notizia, avevo da poco finito di presentare un libro scritto da un ragazzo: Giovanni Basile. Un giovane scrittore che oggi ha 21 anni o poco più e ha scritto il suo primo libro quando di anni ne aveva 16 o poco meno. Un libro che descrive una realtà distopica ma non troppo, a partire dal titolo: La città dei fumi. Un ragazzo normale. Educato, sensibile, attento alla realtà che lo circonda. Che parla in italiano senza vergognarsene e che espone le proprie idee senza citare la madre di nessuno. Che esalta l’importanza dello studio e della cultura, dei libri. Torno a casa e guardo il servizio di Abete. Un buon servizio, peraltro. Giovanni a confronto con quei ragazzi sembra un alieno. Un marziano che per caso si è trovato a passare da Giugliano. Uno che ha parcheggiato l’astronave in doppia fila al Corso Campano, peraltro in buona compagnia con un sacco di altri tizi. Per un po’ ho pensato che la nota stonata fosse Giovanni e non quei ragazzi volgari compiaciuti della propria volgarità. Ma non è così. Giovanni non è un’anomalia. Giovanni è la normalità, tutt’altro che noiosa. È quella normalità che non fa notizia. È il cucciolo che coccoliamo ed alleviamo nelle nostre famiglie, ordinariamente problematiche, ma “normali”. L’anomalia sono quegli altri. La a-normalità è costituita da quei ragazzi sgrammaticati, che si sganasciano nel fare battuta su mia madre, che dov’è non se ne risentirà più di tanto. Che testimoniano di una povertà educativa diffusa e di un fallimento dei nostri sistemi socioeducativi. Di una scuola che non sempre insegna. Di una famiglia che non sempre educa. Di servizi sociali che non sempre intervengono. Di battute che non sempre fanno ridere. Di scuole che quando piove non sempre vanno chiuse. L’anomalia è un istituto scolastico che non fa notizia perché andrà in Cina a rappresentare il Made in Italy, ma per un po’ di ragazzini che si sganasciano dalle risate dopo una battuta greve. Ed è grave".

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