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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Musicista ucciso, il titolare del pub chiuso: "Ingiustizia enorme. Poteva esserci anche la nostra bara ai funerali"

"Sto pensando di lasciare Napoli. Cinque famiglie punite due volte"

Trenta giorni di chiusura per il Dog Out di piazza Municipio. E' quanto disposto dalle forze dell'ordine dopo l'omicidio di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso a colpi di pistola da un minorenne davanti all'esercizio commerciale. La motivazione del provvedimento del questore risiede nel fatto che il locale da asporto sarebbe stato già teatro in passato di una rapina (nel 2022), avvenuta però all'esterno del pub, "con esplosione di colpi di arma da fuoco e lo scippo di rolex". Il titolare e i quattro dipendenti del pub denunciano l'ingiustizia subita: "La decisione aggraverà ulteriormente la situazione che si era venuta a creare subito dopo la tragedia, con i clienti che evitavano di fermarsi a consumare. Per questo facciamo un appello affinché questi 30 giorni di stop di vengano risparmiati. Al danno si è unita anche la beffa. Saremo ai funerali di Giovanbattista Cutolo, consapevoli che poteva esserci anche la nostra bara oggi, visto che eravamo a pochi metri dal povero ragazzo ucciso", spiega a NapoliToday Angelo Pisani, che segue legalmente le vicende del pub.

La lettera alle istituzioni e l'appello a Mattarella: "Punite ingiustamente cinque famiglie"

Pisani invierà una lettera alle istituzioni, appellandosi anche al presidente della Repubblica, per chiedere clemenza per il suo assistito: "Titolari e dipendenti del Pub non hanno altra “colpa” se non quella di stare sempre dalla parte giusta. Hanno subito chiamato le forze dell’ordine e collaborato con gli inquirenti per ricostruire l'accaduto, mettendo a disposizione anche i video delle telecamere di videosorveglianza per favorire le indagini. Hanno anche chiesto di potersi costituire parte civile nel processo per solidarietà alla vittima e richiesta danni per o pregiudizi subiti dal crimine. Invece tale pena afflittiva contro il pub vedrebbe chiusi tutti i locali in cui si verificano crimini o rapine. Lo Stato così facendo aggredisce le persone perbene. Il litigio che ha poi portato alla tragedia è avvenuto su una strada pubblica per il parcheggio. Così cinque famiglie – incalza il legale – perderanno incassi e lavoro per un mese. Si tratta peraltro di un pub da asporto, dove nessuno può consumare all'interno, che ha rappresentato per anni un punto di luce dentro zone oscure della città. I miei clienti hanno già manifestato la volontà di lasciare Napoli, invece lo Stato dovrebbe essere al loro fianco", conclude. 

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